«Senza dialogo sociale non c’è sviluppo»

Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli è intervenuto alla Conferenza promossa da Confprofessioni. Stella: «Modello italiano da esportare in Europa» «Senza il dialogo sociale non c’è vero sviluppo. Abbiamo bisogno di voi, perché in questo momento si apre una stagione impegnativa dove andremo a negoziare il quadro pluriennale finanziario, che dovrà allocare le risorse
Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli è intervenuto alla Conferenza promossa da Confprofessioni. Stella: «Modello italiano da esportare in Europa»

«Senza il dialogo sociale non c’è vero sviluppo. Abbiamo bisogno di voi, perché in questo momento si apre una stagione impegnativa dove andremo a negoziare il quadro pluriennale finanziario, che dovrà allocare le risorse nei prossimi sette anni. Non sarà facile, perché la posizione di alcuni Paesi del Nord è intransigente». Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, è intervenuto alla Conferenza europea sul dialogo sociale sul futuro dei professionisti, promossa da Confprofessioni, che si è svolta lo scorso 4 dicembre a Bruxelles a Palazzo Altiero Spinelli, sede del Parlamento europeo. Il messaggio del presidente Sassoli è stato forte e chiaro: «Abbiamo bisogno di sviluppo, di risorse, di professionisti e di cittadini consapevoli delle sfide che abbiamo di fronte. Non dobbiamo rinunciare alla voce degli europei».

 

«Il dialogo sociale ha un ruolo fondamentale per la sostenibilità delle libere professioni in Italia e in Europa» ha sottolineato il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, durante la sua relazione. «Da una parte, infatti, può offrire nuovi sbocchi professionali per le fasce più giovani della popolazione e, al tempo stesso, diventa uno strumento centrale nella regolazione del mercato del lavoro; dall’altra parte, apre nuovi scenari di crescita, grazie anche alle opportunità offerte dalla digital trasformation. In definitiva, un modello che punta a rafforzare le relazioni industriali nel settore delle libere professioni».

 

Peculiarità delle relazioni industriali; natura della conoscenza professionale; rafforzamento del sistema mutualistico parallelo, unicità del modello italiano: sono i quattro pilastri del dialogo sociale nelle libere professioni in Italia, una best practice realizzata in Italia che merita di essere esportata anche in Europa, grazie all’azione propulsiva del Ceplis, nel suo ruolo di catalizzatore dell’universo professionale europeo, e soprattutto con il sostegno di una nuova stagione politica europea inclusiva che metta al centro della sua azione il dialogo e il lavoro. «Le libere professioni, grazie a progetti come quello realizzato da Confprofessioni sul dialogo sociale, diventano consapevoli del loro ruolo effettivo» ha sottolineato Theodoros Koutroubas, direttore generale del Ceplis. «Creiamo crescita e occupazione e lavoriamo affinchè tutte le professioni siano indispensabili in una società fondata sulla democrazia».