Agenda strategica 2019-2014: una guida per le Istituzioni nei prossimi 5 anni

L’UE deve affrontare le sfide interne ed esterne in modo integrato In un mondo caratterizzato da crescente incertezza, complessità e cambiamenti, l’Unione europea rafforza il suo ruolo con l’adozione dell’Agenda strategica 2019-2024, con la quale s’intende fornire una guida per il lavoro delle Istituzioni nei prossimi 5 anni. Le priorità adottate si concentrano su: –
L’UE deve affrontare le sfide interne ed esterne in modo integrato

In un mondo caratterizzato da crescente incertezza, complessità e cambiamenti, l’Unione europea rafforza il suo ruolo con l’adozione dell’Agenda strategica 2019-2024, con la quale s’intende fornire una guida per il lavoro delle Istituzioni nei prossimi 5 anni. Le priorità adottate si concentrano su:

– la protezione dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini europei. Per garantire ai cittadini europei libertà e sicurezza, s’intende sviluppare una politica di migrazione globale pienamente funzionante e un sistema di protezione dalle attività informatiche dannose e minacce ibride.

– lo sviluppo di una base economica forte. Per rafforzare la competitività a livello mondiale è importante creare una solida base economica in grado di vincere le sfide tecnologiche e digitali, che intensifichi gli investimenti nell’istruzione e nell’innovazione.

– la creazione di un’Europa sostenibile, equa e sociale.  Sviluppare delle politiche coerenti con l’accordo di Parigi, che garantiscano un’economia circolare efficace e un mercato europeo dell’energia interconnesso che fornisca energia sostenibile nel pieno rispetto degli Stati membri.

– la promozione degli interessi e dei valori europei sulla scena globale. L’UE rimarrà una forza trainante del multilateralismo e dell’ordine internazionale basato su regole globali, garantendo apertura, equità e le necessarie riforme.

Il documento di lavoro insiste: “le nostre Istituzioni devono concentrarsi su ciò che realmente conta. In linea con i principi di sussidiarietà e proporzionalità, l’UE deve essere grande sulle grandi questioni e piccola sulle piccole. Deve lasciare agli attori economici e sociali il margine di manovra necessario affinché possano creare e innovare. Sarà importante dialogare con i cittadini, la società civile e le parti sociali, come anche con gli attori regionali e locali.”

 Il Consiglio europeo seguirà da vicino l’attuazione di queste priorità definendo ulteriori orientamenti e priorità politiche generali ove necessario.

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