Banca d’Italia: lavoratori del Sud, giovani e donne i più colpiti dalla crisi

I dati del Rapporto “L’economia delle regioni italiane” pubblicato il 4 novembre dalla Banca d’Italia Lavoratori a termine, in particolare del Sud, giovani e donne. Queste le categorie più colpite dalle conseguenze del Covid sul mercato del lavoro, secondo il Rapporto sull’Economia delle regioni italiane della Banca d’Italia, presentato mercoledì 4 novembre.   Come riporta anche Il Sole
I dati del Rapporto “L’economia delle regioni italiane” pubblicato il 4 novembre dalla Banca d’Italia

Lavoratori a termine, in particolare del Sud, giovani e donne. Queste le categorie più colpite dalle conseguenze del Covid sul mercato del lavoro, secondo il Rapporto sull’Economia delle regioni italiane della Banca d’Italia, presentato mercoledì 4 novembre.

 

Come riporta anche Il Sole 24 Ore, le tutele messe in campo dal Governo, con il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione, “avrebbero tutelato di più i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, cioè in sostanza, chi era già in una posizione lavorativa più stabile anche prima della pandemia”. Effetto confermato dai curatori del Rapporto: “Il blocco dei licenziamenti e la Cig senza costi per le imprese hanno tutelato in maniera consistente l’occupazione a tempo indeterminato, che ha sostanzialmente tenuto. Nel secondo trimestre, il lavoro a tempo determinato, invece, ha fatto registrare un calo del 13,4% da inizio anno, simile a quello del Pil”.

La maggiore diminuzione degli occupati al Sud sarebbe poi legata alle caratteristiche della struttura produttiva del territorio, più orientata verso il turismo e i settori collegati, direttamente colpiti dagli effetti della pandemia. 

 

“La flessione più marcata delle attivazioni nette (attivazioni meno cessazioni) ha riguardato in tutte le regioni la fascia di età fra 15 e 24 anni”, attesta il Rapporto, “anche a causa della maggiore diffusione dei contratti a termine tra i più giovani”. La riduzione delle posizioni lavorative durante le restrizioni ha invece penalizzato in particolare l’ occupazione femminile, “riflettendo la maggiore presenza di donne nei settori economici più colpiti dagli effetti della pandemia” – si legge su Il Sole 24 Ore.

 

 

Leggi il rapporto: https://bit.ly/3llE1Cd