Direttiva Qualifiche, L’Ue chiama i professionisti

Entro fine anno al via una consultazione pubblica sul riconoscimento Nell’ambito delle iniziative previste per la futura revisione della Direttiva europea 2005/36 relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, lo scorso 29 ottobre, il Desk Europeo di Confprofessioni ha partecipato all’incontro promosso dal dipartimento Mercato interno della Commissione europea e rivolto alle organizzazioni professionali sulla valutazione
Entro fine anno al via una consultazione pubblica sul riconoscimento

Nell’ambito delle iniziative previste per la futura revisione della Direttiva europea 2005/36 relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, lo scorso 29 ottobre, il Desk Europeo di Confprofessioni ha partecipato all’incontro promosso dal dipartimento Mercato interno della Commissione europea e rivolto alle organizzazioni professionali sulla valutazione della Direttiva per illustrare i contenuti del “Single Market Act”, pubblicato il 27 ottobre scorso, che prevede tra le altre cose un capitolo sull’ammodernamento della Direttiva e del rapporto sullo stato di trasposizione ed attuazione della Direttiva sulle qualifiche professionali (cd. Commission Staff Working Paper), presentato dalla Commissione europea il 22 ottobre.
Dal rapporto pubblicato lo scorso 22 ottobre emerge che le questioni che dovranno essere seguite con più attenzione riguardano soprattutto le prestazioni su base temporanea ed occasionale, il meccanismo delle piattaforme comuni ed il sistema di riconoscimento generale. Inoltre, è da sottolineare come in molti Stati membri si registrino ancora ritardi ingiustificati nella trasposizione della Direttiva (in molti casi i ritardi superano i tre anni).
Dall’indagine condotta dalla Commissione risulta che in generale gli Stati membri sono riluttanti a consentire l’esercizio temporaneo ed occasionale della professione senza una previa verifica delle qualifiche, arrivando in alcuni casi a chiedere di fornire informazioni non consentite.
Per quanto riguarda il riconoscimento automatico delle qualifiche, nonostante i risultati soddisfacenti raggiunti, con riferimento alle professioni dell’artigianato, commercio ed industria, numerose autorità competenti hanno sollecitato un aggiornamento della lista di attività che risale agli anni ’60. Simile esigenza si ha anche per i requisiti minimi di formazione, che in alcuni casi sono datati a più di trent’anni fa.
Si è poi proceduto ad esaminare il sistema generale di riconoscimento e le relative disposizioni. Nota assolutamente negativa per le piattaforme comuni, che non hanno ancora trovato attuazione (a tal proposito, da segnalare il frequente ricorso da parte dei cittadini a SOLVIT e Your Europe Advice).
Infine, un’ultima sessione è stata dedicata al tema delle carte professionali, che potrebbero costituire uno strumento ulteriore per offrire assistenza ai cittadini ed eventualmente facilitare la prestazione di servizi. Numerose organizzazioni presenti hanno sollevato la necessità di provvedere quanto prima alla regolazione dell’emissione di queste tessere professionali. La Commissione si è detta intenzionata ad istituire un gruppo di coordinamento (cd. Steering Group), composto dai rappresentati delle organizzazioni professionali per studiare quali caratteristiche dovrebbe avere una tale carta.
Sulla base del rapporto pubblicato dalla Commissione, è possibile affermare che esistono ancora concrete possibilità che i professionisti incontrino delle difficoltà nel riconoscimento delle loro qualifiche; tuttavia, è ferma intenzione dell’istituzione dell’Unione approfondire la sua indagine sull’attuazione della Direttiva, entrando in contatto con i professionisti, i consumatori ed i cittadini. A tale scopo, la Commissione si appresta a lanciare una consultazione pubblica entro la fine dell’anno. Terminata la fase di indagine e valutazione, la Commissione presenterà il suo rapporto e, per l’autunno del 2011 un Libro verde (Green Paper) con le principali linee per la revisione della Direttiva. Soltanto per il 2012 la Commissione sarà in grado di presentare la sua proposta in merito.
 

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