Effetti Covid-19 su attività professionali, Confprofessioni Lombardia lancia il sondaggio

Il presidente Vannicola: «E’ necessario tutelare i professionisti colpiti dall’emergenza Coronavirus ed esclusi dai principali provvedimenti di ristoro. Dall’indagine dati utili che renderanno più incisiva la nostra interlocuzione con Regione» Valutare l’impatto economico della pandemia da Covid-19 e analizzare le prospettive per il 2021 delle attività professionali lombarde. Sono i due cardini intorno ai quali
Il presidente Vannicola: «E’ necessario tutelare i professionisti colpiti dall’emergenza Coronavirus ed esclusi dai principali provvedimenti di ristoro. Dall’indagine dati utili che renderanno più incisiva la nostra interlocuzione con Regione»

Valutare l’impatto economico della pandemia da Covid-19 e analizzare le prospettive per il 2021 delle attività professionali lombarde. Sono i due cardini intorno ai quali ruota il sondaggio lanciato da Confprofessioni Lombardia tra tutti i professionisti e lavoratori autonomi della regione.

 

L’indagine prende in esame dati economici consuntivi da gennaio ad ottobre 2020, come la riduzione di fatturato o di ordini e commesse, e li affianca alla previsione del volume di affari e agli scenari attesi per il prossimo anno. Esplora inoltre le azioni correttive che i professionisti attueranno nei prossimi mesi sulla propria attività e le misure che ritengono più utili per fronteggiare il momento di crisi (accesso al credito facilitato, riduzione oneri contributivi e fiscali, contributi a fondo perduto, sostegno alla crescita dimensionale dell’attività, contributo a titolo di ristoro, riduzione dei contributi previdenziali).

 

«Nonostante molte delle nostre attività professionali non siano state interdette come in altri settori – ha spiegato il presidente di Confprofessioni Lombardia, Enrico Vannicola – i provvedimenti volti a ristorare quei colleghi che hanno subito delle perdite economiche non si sono dimostrati sufficienti a garantire un valido sostegno. Per dirla tutta, noi professionisti siamo stati sostanzialmente ignorati dalla politica nazionale e locale, soprattutto se messi a confronto con altre categorie che contribuiscono in modo meno rilevante all’economia del Paese e della Regione e che pure hanno trovato i modi per essere ascoltate e “ristorate”». «Non possiamo quindi restare inattivi mentre molti colleghi, soprattutto quelli più giovani, si trovano ad affrontare senza nessun concreto sostegno il cambiamento epocale che l’emergenza sanitaria porterà con sé». Da qui è nata l’idea del sondaggio.

 

«A ciò si aggiunga che l’interlocuzione continua con Regione Lombardia, nonostante l’impegno di tempo e risorse, necessita, per essere più incisiva, di un ulteriore supporto fatto di dati concreti da poter portare al tavolo di confronto nel tentativo di ottenere il riconoscimento di misure al pari delle altre categorie economiche», ha concluso Vannicola.