Export, la lettera di Confprofessioni e Apri Europa ai Ministri Gualtieri e Di Maio

In una lettera Confprofessioni chiede lo stanziamento almeno doppio dei fondi attualmente previsti per i diversi strumenti erogati attraverso il Gruppo Sace-Simest, la destinazione della maggior parte dei fondi alle PMI e conferma di quota fondo perduto «Chiediamo urgentemente una riprogrammazione dei finanziamenti per l’internazionalizzazione, che abbia come priorità per il triennio 2021-2023 lo stanziamento
In una lettera Confprofessioni chiede lo stanziamento almeno doppio dei fondi attualmente previsti per i diversi strumenti erogati attraverso il Gruppo Sace-Simest, la destinazione della maggior parte dei fondi alle PMI e conferma di quota fondo perduto

«Chiediamo urgentemente una riprogrammazione dei finanziamenti per l’internazionalizzazione, che abbia come priorità per il triennio 2021-2023 lo stanziamento almeno doppio dei fondi attualmente previsti per i diversi strumenti erogati per tramite del Gruppo Sace-Simest, la destinazione della maggior parte dei fondi alle PMI e la conferma di una quota a fondo perduto». È questo il passaggio centrale della lettera inviata dal presidente di Confprofessioni Gaetano Stella e dal coordinatore di Apri Europa, Luigi Alfredo Carunchio, al Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Luigi Di Maio

 

 

Nella lettera vengono riconosciuti con soddisfazione gli interventi del Governo a supporto delle imprese italiane sui mercati internazionali, oggi in grave difficoltà a causa della pandemia: dal posticipo del Temporary Framework al differimento della garanzia statale sugli strumenti Simest, dal Patto per l’Export siglato a giugno 2020 alla previsione di una quota di contributi a Fondo Perduto, sono tante le misure introdotte per supportare l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, che compongono oltre il 90% del tessuto imprenditoriale italiano e producono la maggior parte delle esportazioni. Tuttavia il drammatico contesto economico del Paese fa sì che «le risorse stanziate finora non appaiano neppure sufficienti alla copertura delle richieste di sostegno già pervenute a Simest, che l’anno scorso aveva finanziato in tutto 870 operazioni, per un valore complessivo di 290 milioni di euro, molto meno del 10% delle oltre 12.000 domande pervenute nel solo trimestre agosto-ottobre 2020».

 

 

«Proprio con lo spirito di servizio alle imprese e al Paese che i professionisti non hanno mai fatto mancare, esortiamo a continuare sulla strada intrapresa, rendendo strutturali gli strumenti agevolativi fin qui introdotti, rifinanziando i contributi a fondo perduto per il prossimo triennio e riconoscendo un regime fiscale di favore, per il quale i contributi non concorrano alla formazione della base imponibile» – si legge nella lettera. «Forti dell’esperienza guadagnata sul campo da Confprofessioni, quotidianamente al fianco dei liberi professionisti e delle PMI italiane, ribadiamo la disponibilità a dare il nostro contributo mettendo a disposizione le nostre professionalità e idee per la ripresa del Paese».