Giustizia tributaria: no alla proposta di riforma della corte dei conti

Il comunicato congiunto ADC – ANC La proposta formulata dalla Corte dei Conti, in modo autonomo e unilaterale, con la risoluzione approvata e inviata al Presidente del Consiglio, andrebbe a delineare un inaccettabile cambiamento sostanziale della giustizia tributaria, con il graduale superamento delle attuali Commissioni tributarie, regionali e provinciali, e l’affidamento dell’amministrazione della giustizia tributaria
Il comunicato congiunto ADC – ANC

La proposta formulata dalla Corte dei Conti, in modo autonomo e unilaterale, con la risoluzione approvata e inviata al Presidente del Consiglio, andrebbe a delineare un inaccettabile cambiamento sostanziale della giustizia tributaria, con il graduale superamento delle attuali Commissioni tributarie, regionali e provinciali, e l’affidamento dell’amministrazione della giustizia tributaria ai magistrati della Corte dei Conti in via esclusiva.

 

La giustizia tributaria è certamente da mettere al centro di una profonda riforma, come più volte le scriventi Associazioni di categoria hanno evidenziato, in grado di garantirne l’efficienza sul piano operativo nel rispetto imprescindibile dei principi di terzietà, imparzialità e indipendenza. Non può esistere, tuttavia, alcuna esigenza riformatrice in grado di legittimare interventi sostanzialmente impropri che rischiano di minare gli stessi principi ispiratori della giustizia tributaria, sacrificandoli ad una logica esclusivamente economica di garanzia delle entrate pubbliche.

 

Per le Associazioni ADC e ANC non è corretto pensare di accorpare il ruolo di giudice della spesa e di giudice delle entrate e il passaggio della giurisdizione tributaria ai giudici della Corte dei Conti desta molte perplessità in ragione del fatto che questa ipotesi di riforma sembra andare nella direzione di una tutela  preminente degli interessi dell’Amministrazione Finanziaria a scapito dei cittadini contribuenti

 

Pertanto, sulla risoluzione della Corte dei Conti, le Associazioni ADC e ANC esprimono con fermezza la loro contrarietà, facendo proprie le perplessità che sono state espresse anche dall’Unione Nazionale delle Camere degli Avvocati tributaristi e dall’Associazione Magistrati Tributari.  Le Associazioni esprimono altresì l’auspicio che il Legislatore prenda atto degli evidenti limiti della proposta contenuta nella risoluzione della Corte dei Conti e decida quindi di fare una scelta diversa di riforma, nel segno del principio di legalità e del corretto rapporto Fisco-Contribuente.