La Commissione europea vede la ripresa

Nel 2014 la crescita del Pil si attesta all’1,6% nell’Ue. In Italia le esportazioni (+3,3%) trainano la ripresa (+0,6%) Sono positive le previsioni di primavera della Commissione europea, che segnalano una lenta ma graduale ripresa economica nei paesi dell’Unione: per il 2014 si prevede una crescita del PIL dello 1,6% nell’UE e dello 1,2% nella
Nel 2014 la crescita del Pil si attesta all’1,6% nell’Ue. In Italia le esportazioni (+3,3%) trainano la ripresa (+0,6%)

Sono positive le previsioni di primavera della Commissione europea, che segnalano una lenta ma graduale ripresa economica nei paesi dell’Unione: per il 2014 si prevede una crescita del PIL dello 1,6% nell’UE e dello 1,2% nella zona euro, crescita consolidata dalla riduzione dei disavanzi, dal rilancio degli investimenti e dal miglioramento della situazione occupazionale. In particolare, la crescita dovrebbe essere trainata dal rafforzamento della domanda interna, reso possibile grazie a un’inflazione bassa e alla stabilizzazione del mercato del lavoro, e degli investimenti. Dall’altro lato, i dati sottolineano anche come le differenze esistenti tra imprese di differenti dimensioni e diversi Stati membri permangano.

In Italia, dopo una contrazione del PIL dello 1,9% nel 2013 e una successiva stabilizzazione nella seconda metà dell’anno, si prevede una lenta crescita per il 2014 (+0,6% rispetto al 2013) che dovrebbe essere trainata principalmente dalle esportazioni (+3,3%). Insieme alle esportazioni, l’aumento degli investimenti e dei consumi e il taglio del cuneo fiscale rafforzeranno la crescita nel 2014 e soprattutto nel 2015. Tali previsioni positive sarebbero tuttavia a rischio in caso di apprezzamento dell’Euro e di tensioni geopolitiche.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, i segni lasciati dalla crisi sono ancora visibili. Si prevede un picco del tasso di disoccupazione nel 2014 (12,8%), e quindi una minima ripresa occupazionale nel 2015 (+0,4%). Altro punto critico, il debito pubblico lordo, che dovrebbe arrivare al 135,2%, continuando quindi a essere il secondo più alto d’Europa, dopo la Grecia. 

Per maggiori informazioni sulle Previsioni economiche di primavera 2014.