La Croazia entra nell’Ue

Dal 1° luglio salgono a 28 gli stati membri. Occhi puntati sull’integrazione dei Balcani. Pubblicata la newsletter di maggio realizzata dal Desk europeo di Confprofessioni Dalla mezzanotte del primo luglio la Croazia è ufficialmente il 28° Stato membro dell’UE. Il suo ingresso costituisce un segnale importante per tutti i Paesi Balcani e più in generale
Dal 1° luglio salgono a 28 gli stati membri. Occhi puntati sull’integrazione dei Balcani. Pubblicata la newsletter di maggio realizzata dal Desk europeo di Confprofessioni

Dalla mezzanotte del primo luglio la Croazia è ufficialmente il 28° Stato membro dell’UE. Il suo ingresso costituisce un segnale importante per tutti i Paesi Balcani e più in generale per i Paesi che aspirano a far parte dell’Unione. L’integrazione dei Balcani nell’UE è una delle linee guida della politica estera italiana e l’impegno del nostro Governo su questo fronte ha favorito la decisione del Consiglio europeo del 27 giugno scorso di avviare dal primo gennaio i negoziati di adesione della Serbia e il negoziato per l’accordo di stabilizzazione e associazione con il Kosovo.

Per quanto riguarda gli effetti concreti, non ci saranno più controlli interni alle frontiere con Slovenia ed Ungheria e con tutti gli altri Paesi europei. Le merci potranno circolare liberamente, con alcune eccezioni per determinati prodotti farmaceutici, per i quali vige un periodo transitorio. Inoltre, i prezzi dei servizi subiranno un decremento, per allinearsi agli standard europei. Gli Stati membri dovranno ora eliminare tutte le restrizioni al movimento di capitali, entreranno in vigore anche nuove regole per quanto riguarda i pagamenti transfrontalieri. Tuttavia, occorre precisare che per diversi settori ed ambiti, una piena liberalizzazione avverrà in maniera graduale, anche perché la Croazia non è entrata automaticamente nell’Area Schengen.

Infine, per quanto concerne la libertà dei lavoratori, nel Trattato di Adesione della Croazia è stato sancito che gli Stati membri avranno, per un periodo di 7 anni, la facoltà di scegliere degli accordi transitori per garantire accesso ai lavoratori croati. Relativamente alla moneta unica, la Croazia è diventata di diritto uno Stato membro dell’unione economica e monetaria ma con deroga, pertanto l’adozione dell’euro potrà avvenire.

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