Lauree abilitanti, approvato in CdM il disegno di legge

Il ministro Manfredi: «Semplificare le modalità di accesso all’esercizio delle professioni regolamentate per agevolare una più diretta, immediata ed efficace collocazione dei giovani nel mercato del lavoro» Addio all’esame di Stato per odontoiatri, farmacisti, veterinari, psicologi, geometri laureati, agrotecnici laureati, periti agrari laureati e periti industriali laureati. Con un comunicato stampa del 19 ottobre scorso,
Il ministro Manfredi: «Semplificare le modalità di accesso all’esercizio delle professioni regolamentate per agevolare una più diretta, immediata ed efficace collocazione dei giovani nel mercato del lavoro»

Addio all’esame di Stato per odontoiatri, farmacisti, veterinari, psicologi, geometri laureati, agrotecnici laureati, periti agrari laureati e periti industriali laureati. Con un comunicato stampa del 19 ottobre scorso, il Ministero dell’Università e della Ricerca ha reso noto che il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro Gaetano Manfredi, ha approvato un disegno di legge che introduce nuove disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti.

 

Il testo – si legge nella nota – prevede una radicale semplificazione delle modalità di accesso all’esercizio delle professioni regolamentate, finalizzato a una più diretta, immediata ed efficace collocazione dei giovani nel mercato del lavoro. In seguito all’entrata in vigore delle nuove norme, si prevede che il necessario tirocinio pratico-valutativo sia svolto all’interno dei corsi di laurea e che, di conseguenza, l’esame di laurea divenga anche la sede nella quale espletare l’esame di Stato di abilitazione all’esercizio della professione.

 

«Il disegno di legge sulle abilitanti – ha commentato il ministro del Miur, Manfredi – fa propria quella prospettiva di rilancio e modernizzazione del Paese, con particolare attenzione ai giovani, che guida il programma di riforme della strategia di politica economica abbracciata dal Governo. In quest’ottica, è quanto mai necessario semplificare le modalità di accesso all’esercizio delle professioni regolamentate, per una più diretta, immediata ed efficace collocazione dei giovani nel mercato del lavoro. La logica di approccio e gli strumenti concreti previsti dal disegno di legge dovranno seguire di pari passo una ridefinizione dell’offerta formativa universitaria per consentire ai giovani di accedere a una preparazione maggiormente integrata, anche sotto il profilo tecnico-pratico, e per riconoscere ai titoli universitari valore abilitante».

 

Il nuovo modello di abilitazione si applicherà alle classi di laurea e alle relative professioni di seguito indicate.

Le lauree magistrali a ciclo unico in Odontoiatria e protesi dentaria, in Farmacia e farmacia industriale, in Medicina veterinaria, in Psicologia conferiranno l’abilitazione all’esercizio delle professioni, rispettivamente, di odontoiatra, farmacista, veterinario e psicologo.

Le lauree professionalizzanti in professioni tecniche per l’edilizia e il territorio, in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali, in professioni tecniche industriali e dell’informazione, abiliteranno all’esercizio delle professioni, correlate ai singoli corsi di studio, di geometra laureato, agrotecnico laureato, perito agrario laureato e di perito industriale laureato.

 

Il disegno di legge – prosegue la nota – prevede, infine, che gli ulteriori titoli universitari, conseguiti con il superamento dei corsi di studio che consentono l’accesso agli esami di Stato di abilitazione all’esercizio delle professioni di tecnologo alimentare, di dottore agronomo e dottore forestale, di pianificatore paesaggista e conservatore, assistente sociale, attuario, biologo, chimico e geologo, possano essere resi abilitanti, su richiesta dei consigli degli ordini o dei collegi professionali o delle relative federazioni nazionali, con uno o più regolamenti da adottare su proposta del Ministro dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro vigilante sull’ordine o sul collegio professionale competente.

 

«Una esigenza – ha concluso il ministro – di rinnovare i percorsi di abilitazione all’esercizio delle professioni condivisa dalle diverse forze politiche presenti in Parlamento, che, a maggior ragione, mi auguro possano arricchire il progetto in fase di discussione nelle aule parlamentari e rendere più veloce l’iter che porterà il disegno di legge a diventare norma a tutti gli effetti».