Misure urgenti per accesso al credito e adempimenti fiscali

Audizione dell’ANC sul decreto legge n.23 del 2020 Nell’ambito dell’esame, avviato dalle Commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera, del disegno di legge C. 2461 di conversione in legge del Decreto Legge n. 23 del 2020 sulle misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri
Audizione dell’ANC sul decreto legge n.23 del 2020

Nell’ambito dell’esame, avviato dalle Commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera, del disegno di legge C. 2461 di conversione in legge del Decreto Legge n. 23 del 2020 sulle misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali, all’Associazione Nazionale Commercialisti è stato chiesto di fornire una memoria scritta. L’audizione in forma scritta ha trovato ragione nel numero considerevole di soggetti da audire, tra i quali inizialmente prevista la stessa ANC, e nella particolare condizione di emergenza in atto, che ha determinato l’opportunità di limitare il numero dei soggetti da convocare in audizione dinanzi alle Commissioni riunite.

 

L’ANC ha potuto quindi esprimere la propria posizione in sede di conversione di un decreto legge così importante per l’uscita dall’emergenza e per il futuro del Paese, dando il proprio contributo anche in termini di proposte. 

“L’Associazione – spiega il Presidente Marco Cuchel – pur riconoscendo lo sforzo eccezionale del Governo di fronte ad una emergenza che può definirsi epocale, ha voluto evidenziare la criticità di alcune delle misure previste così come l’opportunità di compiere scelte più coraggiose, che permettano di rispondere con estrema tempestività ed efficacia alle urgenze economiche delle imprese e dei cittadini.”.   

 

“Il rischio – si legge nel documento consegnato ieri dall’ANC alle Commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera – più che mai concreto e, purtroppo, in buona parte già palese, del default dell’economia del Paese che, finito il lockdown, vedrà una miriade di piccole-medie aziende impossibilitate a riaprire, avrebbe richiesto procedure eccezionalmente snelle, di immediata fruizione, sottoposte a condizioni minime e comunque tali da non creare inutili conflitti, prive di lacci e lacciuoli burocratici”.