Nuovo Codice Appalti, reintrodotte linee guida su archeologia preventiva

Barrano: “Un successo importante. Così si conciliano fattibilità dei lavori pubblici e salvaguardia del patrimonio archeologico sepolto” Nel decreto correttivo al Codice degli Appalti (Dlgs 56/2017), tramite la modifica del comma 13 dell’art. 25, vengono nuovamente previste le Linee guida per l’archeologia preventiva, stralciate nella prima versione del nuovo Codice: uno strumento importante non solo
Barrano: “Un successo importante. Così si conciliano fattibilità dei lavori pubblici e salvaguardia del patrimonio archeologico sepolto”

Nel decreto correttivo al Codice degli Appalti (Dlgs 56/2017), tramite la modifica del comma 13 dell’art. 25, vengono nuovamente previste le Linee guida per l’archeologia preventiva, stralciate nella prima versione del nuovo Codice: uno strumento importante non solo per la tutela del patrimonio archeologico ma anche per garantire la certezza di tempi e costi dei lavori, riducendo il rischio di rinvenimenti archeologici o varianti in corso d’opera.

 

Nel decreto correttivo è stato inoltre fissato al 31 dicembre c.a. il termine per l’approvazione delle linee guida; tali linee erano già previste nel vecchio Codice del 2006 (art. 96) attraverso un decreto interministeriale MiBACT-MIT, mai emanato. Questo ritardo di ben 11 anni, oltre a compromettere gravemente la qualità di progettazione delle opere, ha permesso il proliferare di appalti e attività a prezzi ridicolmente bassi, inadeguati a garantire la qualità dei lavori.

 

“L’emanazione del decreto correttivo è un successo importante” commenta soddisfatto il Presidente dell’Associazione Nazionale Archeologi, Salvo Barrano “Come componente del gruppo di lavoro che ha formulato la proposta di Decreto, segnalai subito l’assenza delle linee guida e i rischi che ne sarebbero conseguiti. Devo dare atto all’ufficio legislativo del MiBACT e al Comitato Tecnico Scientifico per i beni archeologici di aver fatto un grande lavoro, anche in sede di negoziazione con il Ministero delle Infrastrutture”.

L’archeologia preventiva ha la funzione di conciliare la fattibilità dei lavori pubblici con la salvaguardia del patrimonio archeologico sepolto, intervenendo già in fase di progettazione delle opere con una procedura di valutazione del rischio archeologico ed eventuali indagini sul campo.

 

Il comunicato ufficiale dell’Associazione Nazionale Archeologi: http://www.archeologi.org/comunicati-stampa/decreto-correttivo-al-codice-appalti-reintrodotte-le-linee-guida-sull-archeologia-preventiva-soddisfazione-degli-archeologi-italiani.html

Il testo del decreto: http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-05-05&atto.codiceRedazionale=17G00078&elenco30giorni=false