Summit del G7: i leader occidentali e il mondo post-pandemia

I partecipanti si impegneranno anche sui fronti della parità di genere e del libero commercio internazionale

Si sono conclusi domenica 13 giugno i lavori del summit G7 sotto presidenza britannica a Carbis Bay, in Cornovaglia. L’agenda del G7 per un’azione globale si è concentrata su cinque priorità: vaccini e ricerca scientifica; ripresa economica e sistema fiscale internazionale; investimenti infrastrutturali sostenibili, in particolare nei Paesi in via di sviluppo; parità di genere; contrasto ai cambiamenti climatici.

Sull’emergenza sanitaria globale, i leader del G7 hanno riconosciuto che per mettere fine alla pandemia da Covid-19 sarà necessario vaccinare nel 2022 almeno il 60 per cento della popolazione mondiale e hanno assunto l’impegno di distribuire un miliardo di dosi di vaccini ai Paesi più poveri nel corso del prossimo anno, per quasi la metà da veicolare tramite l’iniziativa del Covax.

Riguardo al tema del commercio globale, i partecipanti hanno sottolineato la necessità di una riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, per quanto riguarda il meccanismo di risoluzione delle dispute che, troppe volte, ha bloccato il funzionamento dell’intera organizzazione.

Sul fronte della parità di genere e dei diritti delle donne, i leader si sono impegnati ad aumentare in modo considerevole il livello di scolarizzazione delle donne nei paesi a basso e medio reddito, con la creazione di un fondo di 2.75 miliardi di dollari durante i prossimi 5 anni per finanziare la Global Partnership for Education. Inoltre, è stato riconosciuto l’impatto sproporzionato che la pandemia ha avuto sulle donne, che hanno sofferto un incremento della violenza di genere e dell’instabilità economica. Le priorità per il prossimo futuro devono includere politiche che supportino l’emancipazione femminile attraverso l’educazione e le opportunità lavorative.

Infine, i leader del G7 hanno ribadito il loro comune impegno a sostegno della transizione ecologica e della riduzione delle emissioni di gas serra, da dimezzare entro il 2030, limitando l’aumento delle temperature globali a 1.5 gradi, e perseguendo il traguardo dell’impatto climatico zero entro il 2050.

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