Schengen, la Commissione definisce nuove priorità e un nuovo modello di governance

Il commissario per gli Affari interni, Ylva Johansson: "Schengen è una responsabilità condivisa che richiede l'impegno di tutti noi".

La Commissione europea presenta, ieri 24 maggio, la relazione 2022 sullo stato di Schengen. È la prima relazione annuale su Schengen presentata dalla Commissione, e fa seguito alla strategia Schengen presentata lo scorso anno. La relazione fa parte dell’iniziativa della Commissione volta a rafforzare la governance di Schengen attraverso una relazione annuale sullo stato dello spazio Schengen, che definisce le priorità per l’anno successivo e monitora i progressi compiuti alla fine di un determinato anno.

La relazione contiene un elenco di azioni prioritarie per il periodo 2022-2023, da realizzare a livello sia nazionale che europeo; ricorda l’importanza di completare lo spazio Schengen, tenendo conto anche dei risultati delle ultime valutazioni Schengen. Parallelamente alla relazione sullo stato di Schengen, la Commissione consulterà anche le istituzioni in merito alla futura politica strategica pluriennale per la gestione europea integrata delle frontiere al fine di orientare il lavoro quotidiano degli agenti della guardia di frontiera e costiera europea nei prossimi cinque anni.

La relazione servirà da base per le discussioni dei deputati del Parlamento europeo e dei ministri dell’Interno in occasione del forum Schengen del 2 giugno e del prossimo Consiglio Schengen del 10 giugno. Il Consiglio Schengen offrirà ai ministri l’opportunità di approvare le priorità politiche individuate nella relazione sullo stato di Schengen.

Il commissario per gli Affari interni Ylva Johansson ha dichiarato: “La libertà di muoversi, vivere e lavorare in diversi Stati membri è molto cara agli europei. Le recenti crisi e sfide hanno dimostrato che non possiamo dare questa libertà per scontata. Continueremo a lavorare insieme per realizzare le priorità indicate nella relazione sullo stato di Schengen e per guidare la Guardia di frontiera e costiera europea a lavorare in modo più efficace e integrato. Schengen è una responsabilità condivisa che richiede l’impegno di tutti noi”.

 

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