ANC aderisce al progetto Italia Virtute

Rating reputazionale digitalizzato, documentato e tracciabile. Il presidente Cuchel: “Innovativo strumento di certificazione anche per i professionisti” Al centro del progetto Italia Virtute (Valuable Identity and Reputation Technologically Unique Trusted Engine), ideato da Mevaluate Holding Ltd, insieme alle Associazioni Apart e Crop News Onlus, che operano nel settore dell’economia comportamentale, c’è l’innovativa infrastruttura digitale di
Rating reputazionale digitalizzato, documentato e tracciabile. Il presidente Cuchel: “Innovativo strumento di certificazione anche per i professionisti”

Al centro del progetto Italia Virtute (Valuable Identity and Reputation Technologically Unique Trusted Engine), ideato da Mevaluate Holding Ltd, insieme alle Associazioni Apart e Crop News Onlus, che operano nel settore dell’economia comportamentale, c’è l’innovativa infrastruttura digitale di qualificazione reputazionale documentata e tracciabile che permette di misurare in modo oggettivo la reputazione a 360 gradi degli operatori economici, professionisti compresi,  dei lavoratori, dei consumatori e degli utenti.

 

Anc (Associazione Nazionale Commercialisti) aderisce a questo progetto e il Presidente Marco Cuchel  si sofferma sulle ragioni che hanno convinto l’Associazione ad impegnarsi nel promuovere la conoscenza e l’utilizzo anche da parte della categoria dei commercialisti di uno strumento innovativo qual è il rating reputazionale dell’infrastruttura digitale del progetto Italia Virtute, il cui algoritmo prende in considerazione per la valutazione di persone fisiche e giuridiche le informazioni rilevabili solo da documenti e certificati forniti dagli stessi soggetti interessati, superando così all’origine eventuali  problemi sul fronte privacy. 

 

Il sistema di rating reputazionale permette di valorizzare l’onestà, la trasparenza, le competenze e i meriti, contribuisce inoltre alla sicurezza collettiva, in quanto concorre a contrastare le identità false o alterate che trovano spazio sul web.

«La trasparenza – evidenzia Marco Cuchel – è il fulcro del rating reputazionale e quest’ultimo per i professionisti può essere anche alla base di una migliore qualità delle relazioni, consolidando il rapporto fiduciario e favorendo così il contrasto all’anonimato dei clienti inadempienti».

«Allo stesso tempo – aggiunge Cuchel – il sistema dell’infrastruttura digitale di qualificazione reputazionale documentata e tracciabile è un prezioso alleato con il  quale i professionisti possono finalmente opporsi al fenomeno delle infondate e false recensioni pubblicate sul web, dove il diritto alla critica sembra poter vincere sempre e su tutto, anche quando il professionista è vittima di attacchi infondati che ledono, senza possibilità di appello, la sua reputazione professionale».

«Non ultimo – spiega Cuchel – l’economia comportamentale costituisce una realtà nella quale per i commercialisti, in modo particolare per la platea dei più giovani, si concretizzano innovative  e interessanti opportunità professionali. Per essere infatti valutati dall’algoritmo dell’infrastruttura digitale del progetto Italia Virtute, i dati ammessi sono esclusivamente quelli risultanti da documenti validati da professionisti (Reputation audit manager), riuniti nell’Associazione Apart, vigilata dal ministero dello Sviluppo Economico, che hanno dunque il compito e la responsabilità di promuovere, gestire e ottimizzare un bene così prezioso per ognuno quale la reputazione. E naturalmente, conclude Cuchel – i commercialisti per il loro ruolo possono candidarsi a pieno titolo ad esercitare tale professione».

«Il rating reputazionale – spiega anche Eduardo Marotti, presidente Apart e Crop News Onlus – è molto semplice e al tempo stesso rivoluzionario e si basa sulla considerazione che è solo la reputazione a originare fiducia, permettendo a sua volta sviluppo attraverso la delega, perché nessuno delegherebbe qualcosa a qualcuno di cui non si fida. Ma nell’era della “fake reputation” è indispensabile qualificare e verificare la reputazione con i documenti seguendo l’antico adagio carta canta. E con il rating reputazionale digitalizzato, documentato e tracciabile in pratica si abbatte drasticamente il rischio di riporre la propria fiducia in modo errato, evitando conseguenze che possono rivelarsi drammatiche tanto per gli operatori economici, quanto per i consumatori e gli utenti».

 

Per approfondimenti: https://cropnews.online/