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CU errate, ANC: “INPS scarica le conseguenze dei suoi errori sulle spalle dei cittadini”

Marco Cuchel, presidente dell'Associazione Nazionale Commercialisti: "Dai vertici dell'Istituto nessuna assunzione di responsabilità"

Anche quest’anno, l’Associazione Nazionale Commercialisti denuncia errori nelle certificazioni uniche da parte dell’Inps: tanti e sfortunati contribuenti proprio in questi giorni stanno ricevendo dall’Istituto la comunicazione della mancata correttezza dei dati fiscali e delle somme riportate nelle precedenti CU e della conseguente necessità di acquisire le certificazioni rettificate per i relativi obblighi dichiarativi.

“Questa situazione”, afferma Marco Cuchel, presidente di ANC, “nell’indifferenza generale si ripete come se nulla fosse, senza una comunicazione ufficiale da parte dell’istituto, che si limita, come abitualmente accade, ad informare in modo scarno i diretti interessati senza fare il minimo accenno ai disagi che le rettifiche comportano, e senza poi che ci sia da parte dei suoi vertici una qualche assunzione di responsabilità.”.

Le conseguenze delle CU errate sono molteplici e non di poco conto, ma, secondo l’associazione, l’INPS le ignorerebbe: oneri esclusivamente a carico del cittadino, dichiarazione precompilata non allineata ai nuovi importi, disagi e aggravio di costi per la ripresentazione della dichiarazione, violazione del principio di legittimo affidamento riguardante il perimento degli atti della PA, entro il quale il cittadino dovrebbe essere indenne da conseguenze di qualsiasi natura.

“Naturalmente ad essere ignorato”, sottolinea Cuchel, “è anche il lavoro dei professionisti intermediari, i quali si trovano costretti, per riparare agli errori dell’Inps, a riaprire e rettificare dichiarazioni già trasmesse, come se il loro lavoro non fosse già sufficientemente pressato dal peso degli innumerevoli adempimenti previsti.”.

“Questo comportamento non è accettabile”, conclude il presidente di ANC, “e cittadini e professionisti non devono essere costretti a subirlo ancora, sarebbe opportuno ci fosse un agire diverso che prevedesse anche per la Pubblica Amministrazione, così come accade per tutti i cittadini, l’obbligo di rispondere degli errori commessi.”.