A Montecitorio passa il testo della Commissione Giustizia. La Camera respinge tutti gli emendamenti per reintrodurre la punibilità colposa del Medico Veterinario. Respinte anche le proposte di riformulazione in caso di prestazione veterinaria eseguita “correttamente”. Dibattito in Aula sul divieto della catena e sulle esche avvelenate.
Con il parere contrario della Commissione Giustizia, del Governo e della V Commissione (Bilancio) sono stati respinti – oggi a Montecitorio- tutti gli emendamenti presentati alla pdl Brambilla (AC 30) ad eccezione dell’emendamento 10.5000 – approvato dall’Aula, con il parere favorevole del Governo- sul divieto di detenzione dei cani alla catena. Approvate inoltre le modifiche chieste dalla Commissione Bilancio per assicurare al provvedimento l’invarianza finanziaria per lo Stato.
Respinti tutti gli emendamenti volti a reintrodurre la previsione della colpa nei reati contro gli animali nonchè l’uccisione colposa di animali, con indebito coinvolgimento del Medico Veterinario. Si è trattato, in alcuni casi, di proposte intenzionalmente volte a colpire il professionista; in altri di proposte che non hanno pienamente colto la contrarietà giuridica espressa nelle audizioni, con improbabili tentativi di raccordo con la legge sulla responsabilità sanitaria applicabile alla medicina umana.
Gli emendamenti- tutti respinti – sono stati presentati dai primi firmatari On Devis Dori (AVS), Valentina D’Orso (M5S), Carmen Di Lauro (M5S).
L’articolo aggiuntivo presentato in Aula dall’Onorevole Devis Dori (AVS) tendeva a rispristinare le norme sul Medico Veterinario, opportunamente soppresse in Commissione Giustizia, aveva l’obiettivo di ripristinare “le sanzioni nei confronti di coloro che svolgono la professione di medico veterinario qualora vengano condannati per questi reati”.
L’emendamento proposto dall’On Valentina D’Orso (M5S) (4.1002) avrebbe reintrodotto la previsione delle fattispecie cosiddette colpose. La deputata ha spiegato la sua iniziativa, da ultimo respinta dall’Aula: “È vero – ha dichiarato la deputata- che, durante le audizioni, erano state formulate alcune riserve, osservazioni e perplessità sulla formulazione del testo originario, ma, all’esito delle audizioni, ci siamo presi la responsabilità di ovviare alle criticità che erano state rappresentate. Questo emendamento, che porta la mia prima firma, nasce dallo sforzo non indifferente, vi devo dire la verità, di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di punire le fattispecie colpose e la necessita di prevedere alcune specifiche scriminanti per chi esercita la professione medico-veterinaria, che altrimenti rischiava di incappare nella punibilità tout court rispetto alle fattispecie colpose di cui stiamo parlando, chiaramente, di uccisione o di lesioni colpose ad animali. Se leggete la formulazione, non faccio altro che riprodurre ciò che è previsto per la responsabilità medica su uomini e donne. Quindi, non si tratta di far altro che recepire i paletti, la disciplina della responsabilità medica ed estenderla anche alla responsabilità medico-veterinaria. Tale è il senso di questo emendamento”.
L’emendamento Di Lauro (3.01001) avrebbe introdotto l’uccisione colposa di animale e il reato di lesioni colpose ad animali, facendo salvo l’esercente una professione medico veterinaria, “quando abbia eseguito la prestazione veterinaria correttamente rispettando il protocollo scientifico in uso. In assenza di protocolli scientifici in uso, se la prestazione implica la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà, l’esercente la professione medico veterinaria risponde solo in caso di colpa grave”.
Discussione in Aula-L’esame del provvedimento ha impegnato i deputati per tutta la seduta odierna. Oltre che sulla fattispecie colpose dei reati, il dibattito si è concentrato sul divieto della catena, sulla mancata approvazione di norme specifiche per il contrasto agli avvelenamenti di animali e per l’educazione scolastica dell’etologia.
Iter – In Aula per il Governo è intervenuto il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari. Con il voto di tutti i suoi 15 articoli, la proposta di legge potrà passare al Senato in seconda lettura.