Commercialisti verso lo sciopero

Il comunicato congiunto ADC – ANC – UNGDCEC Si è svolto questo pomeriggio, nella sala Caduti di Nassirya del Senato, l’incontro tra la politica e le associazioni di categoria dei commercialisti, organizzato per dare voce al disagio di professionisti ed imprese, chiamati ad uno straordinario impegno in occasione delle molteplici scadenze tributarie che si concentrano
Il comunicato congiunto ADC – ANC – UNGDCEC

Si è svolto questo pomeriggio, nella sala Caduti di Nassirya del Senato, l’incontro tra la politica e le associazioni di categoria dei commercialisti, organizzato per dare voce al disagio di professionisti ed imprese, chiamati ad uno straordinario impegno in occasione delle molteplici scadenze tributarie che si concentrano in questi giorni.

 

 

Impegno che si somma ad un periodo non certo lieve, denso di provvedimenti straordinari, il cui iter legislativo è stato spesso caratterizzato da incertezze letterali ed applicative, nonché di effettiva portata e copertura. Un quadro caotico in cui i dottori commercialisti hanno, come di consueto, agito come mediatori tra il legislatore ed il cittadino.

 

 

Ad una legittima e reiterata richiesta di alleggerimento, burocratico ed economico, dell’ingorgo fiscale, il Governo ha opposto un secco rifiuto. Tanto più incomprensibile se si rammenta che un’ampia proroga (sino al mese di settembre) era stata disposta lo scorso anno per cause connesse ai ritardi di fornitura dei software ufficiali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

 

 

Le rimostranze della categoria sono state ampiamente sostenute sia dalle rappresentanze del mondo dell’impresa, sia da gran parte delle forze politiche rappresentate in Parlamento.

 

 

Rimarchiamo tuttavia l’assenza di rappresentanti del Governo che, nuovamente, fa pesare la distanza con la categoria ed il mondo reale, sordo alle istanze avanzate dal Paese reale.

 

 

Preso atto di tale distanza, i sindacati dei commercialisti hanno annunciato la proclamazione dello sciopero di categoria.

 

 

È sciopero, se necessario ad oltranza, che eserciteremo attraverso l’astensione dalle attività e con la promozione di azioni di disobbedienza, quali il non invio dei dati fiscali in occasione delle prossime scadenze di settembre e successive, incoraggiando e sostenendo la partecipazione più ampia di professionisti e imprese.