FIMMG: firmato l’Accordo Collettivo Nazionale 2016-2018

Il presidente Scotti: "Firmato l'accordo nella speranza che si avvii il cambiamento"

Con la firma dell’Accordo Collettivo Nazionale 2016-2018, avvenuta oggi, la FIMMG mette fine a un travagliato iter iniziato 10 anni fa con la Legge Balduzzi, caratterizzato da un lungo periodo di sospensione ope legis dei rinnovi contrattuali seguito da un sostanziale stallo negoziale e infine dalla pandemia. 

La FIMMG firma l’ACN nella speranza che si avvii il cambiamento – dichiara il presidente Silvestro Scotti – e lancia la sfida alla politica sulla volontà di evolvere e attualizzare il ruolo del medico di medicina generale nel coordinare e garantire le cure primarie territoriali e la presa in carico dei bisogni socio-sanitari dei cittadini. Con la firma dell’ACN, FIMMG conferma e consolida i principi cardini della medicina generale: libera professione convenzionata, scelta fiduciaria, autonoma organizzazione, ed evolve il modello organizzativo attraverso l’istituzione delle AFT e il passaggio al Ruolo Unico di Assistenza Primaria. Viene salvaguardato l’intero monte compensi e consolidato l’incremento in quota capitaria già anticipato dal decreto emergenziale del 2020. Viene introdotto il settore della medicina penitenziaria”. 

L’ACN 2016-2018 nasce da esigenze pre-pandemiche ma pone solide basi per andare immediatamente alla discussione dei nuovi accordi 2019-2021 e 2022-2024. Contrariamente a posizioni populiste e insostenibili di alcuni sindacati minori, la FIMMG è fermamente convinta che grazie a nuovi finanziamenti finalizzati all’organizzazione come quelli previsti dall’ultima legge di bilancio (articolo 1 comma 274) attivi dal 2022, si possa rendere la medicina generale moderna ed efficace per i cittadini e attrattiva per le nuove generazioni di medici, migliorando l’assistenza territoriale e rendendo sostenibile il SSN, equo ed universale. Questi auspicati nuovi accordi, che ci auguriamo possano essere discussi in un’unica trattativa, viste le necessità emergenziali, poiché solo in questo modo permetteranno alla medicina generale di affrontare le nuove necessità dettate dal PNRR, senza però rinunciare ai principi fondamentali di accessibilità, capillarità, scelta fiduciaria e capacità di dare risposte alla categoria e ai cittadini. Con questa firma vogliamo ribadire un punto fondamentale: l’evoluzione della Medicina Generale si fa con gli Accordi Collettivi e non con qualunque altro provvedimento. Solo gli ACN possono rilanciare la Medicina Generale per un futuro migliore” conclude Scotti.