PLP

Autoregolazione emotiva e percorsi di crescita

Nuovo appuntamento con la rubrica Spazio Psicologico in collaborazione con l'associazione Psicologi Liberi Professionisti

Elisa Mulone

Psicologa e psicoterapeuta

Presidente Nazionale PLP

 

Cosa sono le emozioni?

L’etimologia della parola emozione ci riporta al latino ex (da) movere (muovere), letteralmente un portar fuori o, come scrive Giovanni Salonia, un muovere verso. Le emozioni, secondo lo psicoterapeuta, presentano una spinta all’azione e una tonalità, piacevole o spiacevole. Per secoli sono state temute e represse, tenute a bada dalla ragione. Molte sono state le teorizzazioni sulle emozioni volte a capirne i meccanismi di attivazione e le manifestazioni fisiologiche fino a giungere agli studi neuroscientifici che ne avvalorano il ruolo fondamentale nello sviluppo dell’essere umano.

Scrive Salonia: “Le emozioni sono una spinta necessaria ma non sufficiente per la crescita. Come un fiume che ha bisogno di vitalità (di emozioni), ma ha bisogno anche di sponde per essere ciò che è, così le emozioni hanno bisogno di un contesto che le incanali e che a propria volta esse definiscono: senza sponde, le acque non sono fiume; senza acqua, le sponde non sono sponde. Le sponde non limitano il fiume ma lo fanno diventare fiume e l’acqua non è pericolosa per le sponde. Le emozioni, dunque, si autoregolano”.

 

Come si sviluppa l’autoregolazione delle emozioni?

I bambini nei primi anni di vita conoscono il mondo attraverso il proprio corpo, sperimentano sensazioni ed emozioni che possono diventare “travolgenti”. In che modo? Facciamo un esempio. Se un bambino vede o sente qualcosa che lo impaurisce, cercherà immediatamente un adulto di riferimento per “contenere” la sua paura. Se il contesto intorno a lui è spaventato, la sua paura verrà amplificata e non si placherà. Se nella storia del bambino questo si ripete sistematicamente, non ci sarà modo per quel bambino di sentirsi al sicuro e di trovare il coraggio di affrontare le paure in modo adeguato.

 

Cosa succede quando lo sviluppo delle emozioni non è funzionale?

Se nella crescita dell’essere umano non c’è stato un ambiente contenitivo, capace di esprimere in maniera sana le emozioni, di legittimarle e di dargli il giusto nome, si potranno verificare le seguenti disfunzioni:

  • incapacità di percepire le emozioni (come nel caso dell’Alessitimia),
  • sentirsi travolti dalle emozioni,
  • sperimentare emozioni non adeguate al contesto
  • percepire le emozioni in modo selettivo, distorto o in modo confuso.

In questi casi con la competenza di uno psicologo o di uno psicoterapeuta sarà possibile costruire basi più solide per ripristinare meccanismi più funzionali.