PLP

Bonus psicologo

Nuovo appuntamento con la rubrica Spazio Psicologico in collaborazione con l'associazione Psicologi Liberi Professionisti

Antonio Zuliani, psicologo psicoterapeuta, membro del CEN PLP
Elisa Mulone, psicologa e psicoterapeuta Presidente Nazionale PLP

Il tema del bonus psicologico va ben al di là del finanziamento varato dal decreto Milleproroghe. Si ricorda che questo provvedimento era previsto, appoggiato da quasi tutte le forze parlamentari, con legge di Bilancio 2022. Bonus cancellato dalla commissione Bilancio al Senato. Un bonus che non era altro che un sostegno finanziario a chi volesse recarsi dallo psicologo: con il “bonus avviamento” si stanziava un contributo di 150 euro per i cittadini maggiorenni a cui non è stato diagnosticato un disturbo mentale e che non hanno avuto accesso ad altre agevolazioni in materia di salute mentale, ma senza limiti di reddito, mentre il bonus sostegno prevedeva fasce differenziali vincolate all’ISEE.

Abbiamo assistito ad una grande mobilitazione con la petizione che ha raccolto quasi 300 mila firme per la sua reintroduzione e lo stesso ministro della salute si è impegnato a reintrodurre il bonus. Ad oggi il risultato è che nel ddl di conversione in legge del decreto Milleproroghe si autorizza un investimento di spesa pari a 10 milioni di euro finalizzata al reclutamento di professionisti sanitari e di assistenti sociali per il potenziamento dei servizi di salute mentale a beneficio di tutte le fasce di età in presenza o meno di diagnosi di disturbi mentali. Un ulteriore spesa di 10 milioni di euro è stata autorizzata per l’erogazione di “contributi per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia fruibili presso specialisti privati regolarmente iscritti all’albo degli psicoterapeuti. Il contributo avrà un importo massimo di 600 euro a persona e sarà parametrato alle diverse fasce ISEE al fine di sostenere le persone con ISEE più basso. Sono escluse dalla platea dei potenziali beneficiari le persone fisiche con ISEE superiore a 50.000,00 euro.”

Questa vicenda pone però alcune questioni molto importanti, che vanno ben al di là della risposta emergenziale che può fornire il bonus.

In primo luogo la constatazione che presso il Servizio Sanitario Nazionale gli psicologi presenti sono ancora in numero del tutto insufficiente rispetto alla presenza che sarebbe necessaria per affrontare i disagi di natura psicologica che la pandemia ha evidenziato. Per questo motivo ci auguriamo che i decreti attuativi colmino in parte questo gap, ma anche che si possa prevedere la collaborazione dei liberi professionisti con forme di convenzione a garanzia del mantenimento prima che dell’ampliamento dei servizi offerti. I disagi evidenziati dalla pandemia, per la gran parte già presenti, hanno ripercussioni sulla vita privata, lavorativa e sociale e ad essi va data una risposta positiva per il futuro stesso delle prossime generazioni e per il sistema produttivo del nostro paese. Sappiamo bene che la persona è un’unità inscindibile e il benessere dei lavoratori è necessariamente influenzato dal benessere personale e viceversa. Lavoratori e lavoratrici equilibrati e sereni offrono una qualità di servizi migliore.

L’entrata della psicoterapia nel paniere Istat 2022 evidenzia il cambiamento delle abitudini di spesa degli italiani a fronte di un bisogno che la pandemia ha amplificato e, per certi versi, messo in luce. Come riportato profeticamente nel documento pubblicato il 13 maggio 2020 dalle Nazioni Unite Policy Brief: COVID-19 e il Bisogno di Agire sulla Salute Mentale: “Anche se la crisi da COVID-19 è, in primo luogo, una crisi di salute fisica, essa contiene anche i semi di una grave crisi di salute mentale, se non si interviene adeguatamente. Nella migliore delle ipotesi, una corretta salute mentale è fondamentale per il funzionamento della società. Per questo, essa deve essere al centro della risposta di ogni Paese alla pandemia da COVID-19”. Non è degno di una società civile il fatto che possa accedere alle cure psicologiche solo chi ha i soldi per permetterselo. Il diritto alla salute deve essere di tutti.

A nostro parere non si tratta, però, solamente di attivare risposte di natura psicoterapeutica, ma di porre al centro della riflessione, relativa a tante scelte sociali ed economiche, il benessere delle persone. La bocciatura, di cui abbiamo parlato, del bonus non vorremmo fosse frutto di una disattenzione in questa direzione da parte delle stesse forze politiche.

Come PLP riteniamo, come detto, che gli psicologi non svolgano una funzione solamente nelle attività di cura, ma debbano orientare le scelte strutturali e organizzative che si sta dando il nostro Paese, in merito al benessere individuale e collettivo. L’augurata fine della pandemia è una grande occasione in questa direzione: occorre saperne approfittare.

In attesa dei decreti attuativi, contiamo che l’approvazione del bonus, con un investimento di spesa che riteniamo esiguo rispetto alle reali esigenze, sia solo il primo passo per andare nelle direzioni che abbiamo indicato: gli psicologi italiani faranno la loro parte.