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Gifted, un dono per la comunità

Nuovo appuntamento con la rubrica Spazio Psicologico in collaborazione con l'associazione Psicologi Liberi Professionisti

di Elisa Mulone, psicologa e psicoterapeuta, Presidente Nazionale PLP

 

Si stima che i bambini ad alto potenziale cognitivo, ossia con un quoziente di intelligenza superiore a 120, siano circa il 5% della popolazione, mentre i bambini plusdotati, con un QI superiore a 130 rappresenterebbero circa il 2%.

Il tema della plusdotazione è ancora oggi molto dibattuto e per sostenere le specifiche esigenze dei gifted sono stati istituiti nel 1975 il World Council for Gifted and Talent Children e nel 1988 l’European Council for High Ability. I gifted raggiungono risultati eccellenti in alcuni settori specifici: arte, scienza, letteratura ecc.

Come afferma Cornoldi: “Plusdotazione è un termine generico che traduce l’altrettanto generico inglese gifted e sta a significare che una persona possiede in qualche aspetto una dotazione fuori del comune. Solitamente si parla di plusdotazione per riferirsi all’intelligenza, al talento e alla creatività, tre aspetti differenti ma che hanno elementi in comune […] Il Quoziente d’intelligenza, costituisce un’indicazione approssimativa e globale di un profilo che è molto più complesso. Per esempio, non differenzia tra intelligenza generale e talento e tra varie forme di intelligenza”.

Nella raccomandazione n. 1248 del 1994 dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa si sottolinea l’importanza di poter offrire un’educazione appropriata a ciascun individuo e di adottare disposizioni speciali dove necessario. “I bambini plusdotati dovrebbero poter beneficiare di condizioni d’insegnamento appropriate che permettano loro di valorizzare pienamente le loro possibilità nell’interesse loro proprio e della società. Nessun paese può effettivamente permettersi di sprecare il talento, e non rilevare in tempo un potenziale intellettuale, o altro, sarebbe uno spreco di risorse umane. Ciò richiede gli strumenti giusti”. Così si legge nel documento che raccomanda, appunto, di valorizzare le differenze individuali senza etichettarle, di diffondere adeguate informazioni a medici, insegnanti, genitori affinché sappiano riconoscere e sostenere uno sviluppo armonico dei bambini plusdotati, di dotare il sistema scolastico della sufficiente flessibilità per rispondere alle esigenze degli studenti talentuosi, predisponendo anche Piani di studio personalizzati come per i Bambini con Bisogni Educativi Speciali.

La cinematografia ha rappresentato diverse storie e declinazioni dell’argomento. Chi ha visto il film Gifted-Il dono del Talento o Will Hunting – Genio ribelle può farsi un’idea di ciò di cui stiamo parlando. Mary è una bambina con doti eccezionali che si annoia con i suoi coetanei, ma che viene notata e valorizzata subito dalla sua maestra. Will invece è un ragazzo con capacità fuori dal comune e con una storia molto complessa: orfano, addetto alle pulizie al prestigioso MIT di Boston, ha vissuto in un ambiente poco accogliente e ha sviluppato una personalità diffidente e deviante.

La plusdotazione non è necessariamente associata a successo scolastico o benessere. Se non correttamente individuati i gifted sono bambini e bambine che preferiscono stare con i più grandi, che si disinteressano alle normali attività scolastiche e che tenderanno a mettere in atto una serie di comportamenti, volti a diminuire la noia, che possono essere fonte di disturbo per il resto della classe. Sono bambini curiosi, vivaci che sperimentano vissuti di incomprensione. Spesso, mettono in difficoltà gli adulti, genitori e insegnanti che non riescono a soddisfare le loro continue richieste.

In pratica, i gifted non sono solo più intelligenti e rapidi ad apprendere, ma hanno anche una maggiore sensibilità e capacità di analisi delle diverse situazioni alle quali si sono esposti.

Concludiamo con le parole di Daniela. Lucangeli, professoressa di Psicologia dello sviluppo all’Università di Padova: “Questi bambini nascono con un tesoro a loro disposizione ma è come avere delle sementi che devono essere messe nella condizione di dare fioritura”.

Serve quindi maggiore conoscenza del fenomeno per non sprecare risorse preziose per l’intera comunità.