Il training autogeno è un metodo di trattamento consistente in un insieme di tecniche fondate sull’auto distensione da concentrazione che influiscono positivamente sul sistema neurovegetativo. La sua applicazione permette di controllare e di ripristinare il buon funzionamento di organi, e di sistemi di organi, che esprimono le tensioni corporee e psichiche, causa di malessere all’organismo.
Il training autogeno viene ideato e sviluppato intorno agli anni 20 dal neurologo tedesco J. H. Shultz. Esso si basa sull’analisi scientifica dei risultati, infatti l’opera primaria di Shultz raccoglie i risultati di numerose ricerche condotte e pubblicate in quasi mezzo secolo.
Lo scopo principale del training autogeno è il rilassamento, ma attraverso il rilassamento il training autogeno permette la risoluzione dei più svariati disturbi psicovegetativi e secondo Shultz con esso si può raggiungere:
- riposo, soprattutto per intervenire sui disturbi del sonno;
- auto distensione, ad esempio nei disturbi d’ansia;
- autoregolazione delle funzioni corporee involontarie nei disturbi psicosomatici;
- miglioramento delle prestazioni sportive o lavorative;
- eliminazione del dolore;
- autodeterminazione con la formulazione di proponimenti;
- autocritica e autocontrollo attraverso l’introspezione.
Il training autogeno consiste in una serie di esercizi, suddivisi in inferiori e superiori, che vengono appresi da chi si sottopone al training e utilizzati, dopo numerose ripetizioni, in maniera autonoma.
Per metterlo in pratica, servono pazienza, costanza nel ripetere e apertura alla possibilità di imparare, oltre a capacità di concentrazione e di rimanere calmi e tranquilli, in silenzio.
La modalità più diffusa di erogazione del training autogeno è quella di gruppo che permette anche un contenimento dei costi.
Questo metodo scientifico di autodistensione da concentrazione passiva può essere applicato sia agli adulti che ai bambini. Nel caso degli adulti, gli esercizi vengono appresi attraverso delle formule, mentre nel caso dei bambini si ricorre all’uso delle favole.
Il training autogeno permette di entrare in contatto con il proprio corpo e favorisce una maggiore consapevolezza di sé che produce benessere.