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I vaccini e l’avversione al tradimento

Nuovo appuntamento con la rubrica Spazio Psicologico in collaborazione con l'associazione Psicologi Liberi Professionisti

di Antonio Zuliani,
psicologo psicoterapeuta, membro del CEN dell’Associazione Psicologi Liberi Professionisti.

 

Durante questi lunghi mesi di campagna vaccinale, a un certo momento è apparso il dato che i vaccini potevano determinare reazioni negative che, in alcuni casi, portavano alla morte.

La reazione dell’opinione pubblica è stata violentemente negativa e a nulla sono valsi i messaggi, peraltro tardivi, che tendevano a rassicurare circa la bassa percentuale di queste reazioni. Le stesse affermazioni tendenti a dimostrate che il rapporto rischi benefici rimaneva favorevole alla vaccinazione anti Covid 19 non hanno avuto effetto. Tanto che le autorità competenti sono state spinte a prendere decisioni relative alla limitazione della somministrazione di taluni vaccini.

Se tutto ciò è avvenuto, una certa influenza l’ha avuta anche quella che noi psicologi chiamiamo avversione al tradimento. In modo particolare il tradimento della fiducia, in questo caso determinato da uno strumento (il vaccino) chiamato a sottrarci da rischio di morte.

Il tradimento della fiducia è un fattore rilevante. Nella vita di ognuno. Ad esempio si può essere traditi dal proprio partner, ma se tale tradimento avviene con il nostro migliore amico la ferita diventa più profonda. Maturiamo la percezione di non poterci più fidare di nessuno.

Con tutta probabilità questa avversione al rischio tradimento è anche alla radice di alcune scelte no-vax (Ritov e Baron, 1990), dove la visione benefica della natura viene preferita al rischio di essere traditi dall’immissione nel corpo di un prodotto che dovrebbe elevare il livello di sicurezza della persona, ma che in taluni casi non raggiunge il risultato tanto atteso. Parafrasando potremmo dire: meglio un limitato livello di protezione piuttosto che esporsi al rischio di sentirsi traditi perché ci si è affidati a un livello di protezione più alto che potrebbe disattendere le attese.

Alla fine le persone scelgono quello che ritengono meglio per loro e la ripulsa al tradimento fa parte dei criteri di scelta utilizzati.

Conoscere queste dinamiche potrebbe essere utile per comunicare meglio se si desidera aiutare le persone a compiere scelte più efficaci per la tutela della salute.

 

Fonte citata: Ritov I. & Baron J (1990), Reluctance to vaccinate. Omission bias and ambiguity, Journal of Behavioral Decision Making, III, n. 4, 263-277.