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Infodemia: l’epidemia delle informazioni

Nuovo appuntamento con la rubrica Spazio Psicologico in collaborazione con l'associazione Psicologi Liberi Professionisti

Rocco Chizzoniti
Psicologo-psicoterapeuta, membro del CEN PLP

Con la pandemia siamo stati (e lo siamo ancora) sommersi di informazioni di ogni tipo. A proposito del virus, la sua origine, dei pipistrelli in Cina, fino ai vari allarmismi confermati e disconfermati un giorno sì e l’altro pure. Un po’ come sta succedendo adesso con le pratiche vaccinali. Molti vaccini testati, molti dati sperimentati, molti effetti riscontrati e veicolati.

Nel minestrone informativo tutto fa brodo: dall’informazione sullo “zero virgola” di reazioni al vaccino, elevate non più ad eccezioni ma a regola, passando infine ai giusti e necessari richiami etici e di responsabilità. Il paradosso sta proprio in questo, ossia nel voler educare la collettività a fare scelte responsabili (oggi il vaccino, ieri la plastica, domani i motori elettrici) scatenando al contempo ogni possibile reazione di allarme attraverso tsunami di dati e informazioni.

Il mondo della comunicazione e dei media fa il proprio lavoro ma sta anche al pubblico saper discernere in modo oculato quanto veicolato, come farlo quindi in modo sano e affidabile senza incappare in argomentazioni non accreditate?

Molti anni fa, forse lo ricordiamo tutti, c’è stata la famosa polemica sui contenuti della televisione e su quanto potessero incidere o meno sull’educazione dei bambini. Da quella discussione sono nati i rinomati bollini o semafori che avvisano se un contenuto possa essere o meno visto da minori, o in caso accompagnati. Anche oggi le piattaforme social per scongiurare la diffusione di fake news stanno introducendo e testando sistemi di verifica a tutela del pubblico.

La prima forma di tutela resta tuttavia il proprio buon senso. Non si tratta di scegliere la notizia che più ci piace o che rispecchia la nostra opinione (si tratta di una temibile distorsione cognitiva che ci induce spesso in errore), ma il buon senso dovrebbe al contrario stimolarci a fare due semplici operazioni: ricercare solo fonti attendibili e decidere un tempo certo da dedicare all’informazione per non esserne invasi e fagocitati. Molte ansie, insicurezze e dubbi sui comportamenti responsabili nascono per questo caos di azioni.

Mettere un po’ di ordine con piccole e sane pratiche può aiutare a farci una idea corretta su qualsiasi argomento, tutelandoci oggi e domani.