Antonio Zuliani
Psicologo psicoterapeuta, membro del CEN PLP
Ne “La vita di Galileo” Brecht scrive che lo scienziato, dopo aver rinnegato di fronte all’Inquisizione la sua teoria sulla rotazione della terra, consegna all’allievo Andrea un quaderno di appunti. Un quaderno che conferma le sue teorie e gli chiede di diffonderle. Andrea felice gli dice “sventurata la terra che non ha eroi”; riferendosi al coraggio del Maestro che, in questo modo, sfida, anche se indirettamente, l’Inquisizione stessa. Di fronte a queste parole Galileo lo corregge ricordandogli che “sventurata è la terra che ha bisogno di eroi”.
Una frase, quella che Brecht mette in bocca a Galileo, di grande attualità. Di fronte all’esperienza che stiamo vivendo in questa pandemia, mettere in luce solo l’eroismo è un segno del fallimento di una società o di una nazione. Anche se occorre che molte persone abbiano avuto comportamenti straordinari in questi mesi, indipendentemente dal loro ruolo o mansione. Ridurre e/o celebrare solo questi gesti significa delegare al gesto di un singolo quello che invece fa parte della responsabilità di tutti.
Oggi, più che mai, a fronte della pandemia e delle profonde ripercussioni che avrà negli anni nella vita di tutti noi, non abbiamo bisogno di eroi. Abbiamo bisogno del concorso e della corresponsabilità di tutti. Se è vero che noi impariamo dall’esperienza che la vita ci pone davanti e in particolare dai nostri errori, facciamo tesoro di tutto quello che sta accadendo.