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Ma veramente decidiamo con la pancia?

Nuovo appuntamento con la rubrica Spazio Psicologico in collaborazione con l'associazione Psicologi Liberi Professionisti

di Antonio Zuliani, psicologo psicoterapeuta, membro del CEN PLP

 

Ma veramente decidiamo con la pancia? Evidentemente no. Ogni decisione viene presa dal cervello. Allora perché la sensazione di aver deciso con la pancia è così diffusa da aver coniato la frase “decidere con la pancia”?

Si tratta di una metafora che esprime il fatto che cogliamo nelle nostre decisioni la presenza di qualche cosa di irrazionale. Ancor di più che avvertiamo che se non avessimo deciso in quel modo avremmo avvertito, proprio a livello di pancia, un certo malessere.

Per capire meglio consideriamo in che modo elaboriamo e memorizziamo le nostre esperienze. Ogni esperienza vissuta passa per quella che chiamiamo “memoria a breve termine” per finire poi alla “memoria a lungo termine”.

Il regista di tutta questa operazione è l’ippocampo che ha un ruolo decisivo nel fissare l’esperienza vissuta nella memoria a lungo termine o nel destinarla all’oblio. Ma anche nel determinare, complice le emozioni connesse, l’importanza di quanto vissuto.

Quindi, quando decidiamo con la pancia, in realtà facciamo riferimento a un tesoro di esperienze che possediamo. Anche se in quel momento, non riusciamo sempre ad accedervi consapevolmente, le emozioni connesse permangono. E proprio in quei momenti si manifestano appieno.

In conclusione possiamo dire la “pancia”, ci aiuta a decidere. Ma, tanto per non sbagliare, prima di mettere in atto quello che ci suggerisce lasciamo trascorrere un po’ di tempo. Questo per non rischiare di decidere su una cosa importante solo perché la sera prima abbiamo mangiato pesante.