Basilicata, Spirito: Misure PNRR efficaci se coinvolti i liberi professionisti

Nel 2020 i professionisti lucani sono saliti a quota 11mila (+17%) in controtendenza rispetto al resto d’Italia, ma rimane ampio il divario numerico e reddituale tra uomini e donne. Presentati i dati del Rapporto sulle Libere Professioni in Basilicata

I liberi professionisti lucani continuano a crescere: nonostante la pandemia, nel 2020 sono saliti a quota 11.718 unità, con un aumento di +17% rispetto al 2019. Il quadro che emerge dal Rapporto sulle Libere Professioni in Basilicata, a cura dell’Osservatorio delle libere professioni di Confprofessioni, colloca la regione in netta controtendenza rispetto allo scenario nazionale, dove il comparto libero professionale ha registrato un calo del -2,8%. Il Covid non ha dunque intaccato il trend positivo che ha visto i liberi professionisti della Basilicata crescere complessivamente del +10,1% tra 2009 e 2019 (contro il 24,5% nazionale), nonostante il brusco calo registrato tra 2017 e 2018.

L’analisi dell’Osservatorio coordinato dal Prof. Paolo Feltrin evidenzia che la grande maggioranza dei professionisti in Basilicata è attiva nell’area tecnico-scientifica (56%). L’area sociosanitaria raccoglie il 18%, l’area dei servizi alle imprese si attesta al 14%, mentre l’area commercio, finanza e immobiliare si ferma al 12%. Per quanto riguarda la ripartizione dei professionisti tra le province della Basilicata, invece, numeri più alti si registrano a Potenza (6.913) rispetto a Matera (4.805).

La Basilicata ha visto aumentare anche i giovani professionisti. Se fra il 2009 e il 2019 il numero di professionisti con meno di 44 anni è salito del +1,1%, una crescita molto più marcata, pari a +24,9% si registrata tra 2019 e 2020, in controtendenza rispetto al dato nazionale (-4,4%). D’altro canto, i liberi professionisti di età superiore ai 45 anni sono aumentati del +80,7% tra 2009 e 2019 e del +11,7% tra 2019 e 2020. Una nota dolente è invece rappresentata dalla presenza femminile: tra i professionisti della Basilicata le donne rappresentano solo il 33% del totale, in calo rispetto al 36% del 2010.

Il gap di genere tra i professionisti non si manifesta solo a livello numerico, ma anche sul piano reddituale: la fotografia restituita dall’Osservatorio di Confprofessioni sottolinea che nel 2020 le libere professioniste lucane hanno guadagnato mediamente 10,5 mila euro in meno rispetto ai colleghi uomini. Più sottile la differenza nel caso delle professioni non ordinistiche, dove il divario tra donne e uomini si è attestato a 2,5 mila euro. Il divario di genere si assomma all’atavica differenza di reddito che sussiste tra i professionisti iscritti agli ordini e i non ordinistici: nel 2020, in Basilicata, per i primi il reddito medio è stato di 22.040 euro, contro i 12.454 euro dei secondi.

“Dal Rapporto sulle Libere Professioni in Basilicata emergono con chiarezza due elementi che hanno caratterizzato l’andamento di tutte le economie regionali e, quindi, delle attività professionali: la pandemia e il PNRR” commenta Carlo Spirito, presidente di Confprofessioni Basilicata. “La lotta al Covid, come rilevato dal Rapporto, ha contraddistinto il 2020, la seconda parte del 2021 e non ha cessato di produrre effetti devastanti anche nell’anno in corso. Per quanto riguarda il PNRR, le misure saranno tanto più efficaci quanto più le libere professioni saranno coinvolte nelle fasi di progettazione e di attuazione delle singole misure, specie a livello regionale, provinciale e comunale”.

SCARICA IL 3° RAPPORTO SULLE LIBERE PROFESSIONI IN BASILICATA – 2022