Buste paga più pesanti negli studi professionali veneti

Confprofessioni Veneto e le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto l’accordo sulla detassazione dei premi di produttività. Sartore (Confprofessioni Veneto): «Massimo impegno per agevolare i professionisti» Buste paga più pesanti negli studi professionali del Veneto. Il 14 dicembre scorso, infatti, Confprofessioni Veneto e le organizzazioni sindacali del settore, hanno siglato l’intesa territoriale sulla detassazione dei premi di
Confprofessioni Veneto e le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto l’accordo sulla detassazione dei premi di produttività. Sartore (Confprofessioni Veneto): «Massimo impegno per agevolare i professionisti»

Buste paga più pesanti negli studi professionali del Veneto. Il 14 dicembre scorso, infatti, Confprofessioni Veneto e le organizzazioni sindacali del settore, hanno siglato l’intesa territoriale sulla detassazione dei premi di produttività, recependo l’accordo quadro nazionale sottoscritto lo scorso l6 dicembre scorso, che consente l’applicazione di un’imposta agevolata del 10% sulle somme legate a incrementi di produttività.

 

«Abbiamo profuso il massimo impegno per raggiungere in tempi rapidi l’accordo con le controparti sindacali, per consentire agli studi professionali del Veneto di applicare l’imposta sostitutiva alle somme erogate ai dipendenti a partire dal 1° gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2018», commenta il presidente di Confprofessioni Veneto, Roberto Sartore. «L’accordo territoriale sulla detassazione è già operativo, in quanto abbiamo provveduto a depositarlo presso la Direzione territoriale del lavoro di Venezia».

 

L’agevolazione fiscale per l’anno 2016 si applica ai lavoratori degli studi professionali che abbiano percepito nell’anno precedente un reddito da lavoro dipendente fino a 50 mila euro. La norma prevede una imposta sostitutiva dell’Irpef con aliquota pari al 10% applicabile agli importi dei premi di risultato erogati a seguito del raggiungimento di un effettivo miglioramento dell’indicatore o degli indicatori previsti dal decreto interministeriale del 25 marzo 2016, entro il limite di importo complessivo di 2.000 euro lordi, ovvero di 2.500 euro per le strutture che coinvolgano pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro.

 

«Il lavoratore – sottolinea Sartore – potrà scegliere di percepire il premio di produttività, interamente o parzialmente, sotto forma di welfare, prestazioni, beni e servizi, anche attraverso il sistema di bilateralità del settore, con applicazione integrale, dal punto di vista fiscale, di quanto stabilito dal Testo unico delle imposte sui redditi (comma 2 e ultimo periodo del comma 3 dell’art. 51 del d.P.R. n. 917/1986)».