Consulta fondi Ue, Confprofessioni risponde alla Regione

La delegazione molisana aveva lamentato di non avere notizie della Consulta. La Regione: “rispetto del principio del partenariato e dell’applicazione del codice di condotta europea del partenariato” La Regione Molise, rispondendo a Confprofessioni Molise, in merito alla richiesta di convocazione della Consulta delle libere professioni per l’assegnazione dei fondi europei (105 milioni di euro destinati a
La delegazione molisana aveva lamentato di non avere notizie della Consulta. La Regione: “rispetto del principio del partenariato e dell’applicazione del codice di condotta europea del partenariato”

La Regione Molise, rispondendo a Confprofessioni Molise, in merito alla richiesta di convocazione della Consulta delle libere professioni per l’assegnazione dei fondi europei (105 milioni di euro destinati a vari investimenti) ha tenuto a specificare che “la gestione del POR FESR FSE Molise 2014-2020, fin dalle prime fasi della sua programmazione, è stata improntata al rispetto del principio del partenariato e all’applicazione del Codice di condotta europea del partenariato”.

 

“Ben venga – ha spiegato il presidente della Confederazione, Ricciardo Ricciardi – che l’Amministrazione regionale voglia sostenere e coinvolgere il partenariato nelle varie fasi di programmazione e attuazione del Programma Operativo, ricevendo contributi, istanze e fabbisogni utili alla definizione delle azioni da attuare nei limiti posti dalle regole comunitarie e nazionali di riferimento. Ben venga anche che oltre 46 milioni siano già stati attivati e che a questi presto se ne aggiungeranno altri. Ma stiamo ancora aspettando che Confprofessioni Consulta delle professioni abbiano il giusto ruolo in questo processo. Intanto – ha aggiunto Ricciardi – si deve rilevare che, nonostante la Regione Molise abbia riconosciuto che i bandi per i fondi Ue debbano riguardare anche i liberi professionisti, quelli emanati finora interessano solo le imprese o se, pur riguardanti i professionisti, sono in effetti calibrati per le sole imprese. Come più volte rimarcato – ha concluso il presidente – bisogna passare dalle parole ai fatti. Confprofessioni e Consulta delle professioni devono essere interpellate prima dell’emanazione dei bandi, in rispetto del tanto declamato partenariato sociale, economico e istituzionale coinvolto attraverso modalità di adesione spontanee, flessibili e costantemente aperte”.