Emilia Romagna: Fondi UE, i professionisti fanno il pieno

Secondo i dati di Confprofessioni Emilia-Romagna sono 194 le richieste di contributo da parte dei liberi professionisti per il bando della Regione a sostegno di aggiornamento e nuove tecnologie 1 milione di euro stanziato dalla Regione Emilia-Romagna per la prima finestra del 2017; 194 richieste di contributo, di cui 60% da parte di liberi professionisti
Secondo i dati di Confprofessioni Emilia-Romagna sono 194 le richieste di contributo da parte dei liberi professionisti per il bando della Regione a sostegno di aggiornamento e nuove tecnologie

1 milione di euro stanziato dalla Regione Emilia-Romagna per la prima finestra del 2017; 194 richieste di contributo, di cui 60% da parte di liberi professionisti iscritti agli Ordini e 40% da associazioni o società, con un’ampia partecipazione (circa un terzo) di donne e giovani; 4 domande su 10 provenienti solo dalla Città Metropolitana di Bologna. Sono i numeri del bando Por Fesr 2014-2020, rivolto ai liberi professionisti e finalizzato alla loro formazione, all’aggiornamento, all’acquisto di nuove attrezzature e di infrastrutture informatiche.

Una soddisfazione anche per la sede emiliana di Confprofessioni, (Associazione che da 50 anni promuove e tutela i liberi professionisti sul territorio nazionale) e che nei mesi scorsi si è battuta in Regione per arrivare alla definizione del bando e andare incontro alle esigenze e alla intraprendenza dei liberi professionisti.

Ma, nel dettaglio, a cosa serviranno i fondi stanziati dalla Regione per liberi professionisti che hanno partecipato al bando?

  • Il 71,8% sarà destinato all’acquisto di attrezzature, infrastrutture informatiche, tecnologiche e digitali, siti web, miglioramento della connettività di rete e alla digitalizzazione, con particolare attenzione, quindi, alla dimensione telematica;
  • il 17,2% sarà destinato alle spese per l’acquisto di brevetti, licenze software e di servizi applicativi;
  • il 7,9% saranno spese per consulenze specializzate;
  • il 3,2% per interventi accessori (ad esempio, di carattere edilizio).

In Emilia-Romagna, i professionisti “capofila” che hanno avanzato la propria candidatura, con 41 domande e rappresentando il 21,13% del totale, sono i medici e gli odontoiatri, seguiti dagli ingegneri (36 domande, con il 18,56% di presenza), i commercialisti (32 domande, 16,49%), i geometri e altre attività professionali (15 domande), i veterinari (14 domande) e i periti industriali (10 domande);  al di sotto troviamo architetti, avvocati, ragionieri, notai, consulenti del lavoro, agronomi, geologi, biologi e periti agrari.

 «L’elevato numero di domande pervenute, quindi l’interesse del mondo delle libere professioni verso l’innovazione e lo sviluppo, non è solo un successo ‘di vertice’, ma coinvolge tutti, dai professionisti alla Regione Emilia-Romagna, che ha messo a disposizione per loro risorse a fondo perduto – commenta la Presidente di Confprofessioni Emilia-Romagna, l’ingegnere Maria Pungetti -. Un successo anche per noi, che abbiamo cooperato perseguendo la medesima finalità, ovvero di innovare, consolidare, valorizzare e migliorare l’attività dei liberi professionisti».

Una seconda finestra del bando Por Fesr 2014-2020 sarà aperta a partire dal prossimo 12 settembre 2017 fino al 10 ottobre 2017. L’iscrizione, telematica, potrà essere effettuata ai link  http://www.regione.emilia-romagna.it/fesr/notizie/primo-piano/professionisti-dal-3-maggio-il-nuovo-bando e http://imprese.regione.emilia-romagna.it/Finanziamenti/industria-artigianato-cooperazione-servizi/progetti-ict-per-professionisti.

Anche per la seconda finestra del bando, Confprofessioni Emilia-Romagna rende disponibile uno Sportello Informativo per la verifica dell’ammissione degli eventuali progetti, chiarire dubbi e aiutare i liberi professionisti con la presentazione del bando.