Fondo di Solidarietà: potenziati Naspi e formazione

Ampliato il raggio d’azione del Fondo di solidarietà del Trentino sottoscritto da Confprofessioni e altre sigle del territorio Allungamento della disoccupazione per stagionali e over 58enni, sostegno a chi sceglie l’Ape volontaria anticipando la pensione, contributi alle aziende che investono in formazione. Queste le novità apportate al Fondo di solidarietà del Trentino con un nuovo
Ampliato il raggio d’azione del Fondo di solidarietà del Trentino sottoscritto da Confprofessioni e altre sigle del territorio

Allungamento della disoccupazione per stagionali e over 58enni, sostegno a chi sceglie l’Ape volontaria anticipando la pensione, contributi alle aziende che investono in formazione. Queste le novità apportate al Fondo di solidarietà del Trentino con un nuovo accordo sottoscritto dalle parti sociali trentine con il sostegno della provincia e ora approvato da un decreto ministeriale.

 

“I segnali dell’economia attualmente non sono negativi ma non dobbiamo mai abbassare la guardia, ed è per questo che abbiamo deciso di ampliare il raggio di azione del Fondo” – ha affermato l’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli. “Fra le altre cose sosterremo attivamente le politiche aziendali di formazione e riqualificazione dei lavoratori, che per le aziende di piccole dimensioni rappresentano un onere particolarmente elevato. Il fine ultimo è quello di prevenire l’insorgere delle crisi e di incoraggiare comportamento e azioni che, anche nei momenti di minore difficoltà, consentano al sistema Trentino di rafforzarsi”.

 

Il Fondo di Solidarietà, primo e sostanzialmente unico in Italia nel suo genere, è frutto di un lungo percorso di confronto tra associazioni dei datori di lavoro e sindacali del territorio, che ha portato alla firma, nel dicembre del 2015, di un accordo sottoscritto da CGIL, CISL e UIL del Trentino, Confprofessioni, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti e altre sigle locali. Tre i suoi obiettivi principali: attivare meccanismi di sostegno al reddito per lavoratori delle piccole e piccolissime imprese locali (sotto i quindici dipendenti); prevedere assegni straordinari per l’uscita dal lavoro; contribuire al finanziamento di programmi di riqualificazione professionale. Al Fondo, istituito presso l’INPS, aderiscono oggi 8690 imprese, per un totale di oltre 54000 lavoratori e lavoratrici dipendenti, con una spesa di circa 13.5 milioni (di cui 3 messi a disposizione dalla Provincia, il resto frutto di versamenti di lavoratori e imprese).