“Comprendiamo le esigenze del Governo di fare cassa e la difficoltà di fare a meno di qualche miliardo di entrate, dopo che le entrate tributarie e contributive nei primi cinque mesi dell’anno evidenziano nel complesso una diminuzione del 8,4 per cento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, ma la scelta di non prorogare le scadenze fiscali in una situazione assai difficile a causa dell’effetto Covid rischia di tradursi per molti professionisti e partite Iva in un colpo mortale”.
Questa la posizione di Confprofessioni Toscana espressa dal presidente Ivo Liserani, che ricorda come “se si guarda all’andamento dei dati relativi all’occupazione del mondo delle professioni, si nota come da febbraio ad aprile si sia registrato un calo di circa il 2% dei posti di lavoro. In particolare si assiste a una caduta verticale nell’utilizzo dei contratti a tempo determinato: -10,1% a marzo e -15,3% a aprile. I nostri studi professionali hanno dovuto rispettare le regole imposte dall’emergenza, rimanendo in alcuni casi chiusi al pubblico, ed anche quelli allo stesso tempo hanno dovuto continuare anche se a distanza a seguire i propri clienti, alle prese spesso con notevoli difficoltà economiche, attività ferme, progetti bloccati, ordini tutti revocati e quindi mancanza di risorse e liquidità, che si è riversata sulla quasi totalità di mancati pagamenti ai professionisti. Era dunque necessario dare ossigeno alla platea dei professionisti e dei loro dipendenti, platea che non dimentichiamo recita un ruolo fondamentale di indirizzo e si pone spesso nel tessuto delle piccole e delle microimprese come interlocutore primario della pubblica amministrazione”.