Fondo di solidarietà, Confprofessioni Trentino sigla il nuovo accordo

Rinnovata, lo scorso 5 ottobre, l’intesa che coinvolge 9.600 aziende per un indotto occupazionale di 100 mila unità. Barbara Lorenzi, presidente Confprofessioni Trentino: «I nostri collaboratori rappresentano un valore fondamentale delle nostre imprese professionali»

Rinnovato il Fondo di solidarietà del Trentino. Lo scorso 5 ottobre, Confprofessioni Trentino, la Provincia autonoma di Trento, i sindacati e le associazioni di categoria hanno infatti sottoscritto il nuovo accordo per il Fondo di solidarietà degli studi professionali e delle imprese.

«Il Fondo coinvolge 9.600 aziende trentine per un indotto occupazionale di 100 mila unità. Confprofessioni Trentino» ha dichiarato la presidente Barbara Lorenzi «è intervenuta come parte datoriale ed ha siglato l’accordo assieme a Confindustria, Confcommercio e Confesercenti, CGIL, CISL e UIL».

Il Fondo si propone i seguenti obiettivi: assicurare ai lavoratori tutele nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa; prevedere assegni straordinari per il sostegno al reddito ai lavoratori che raggiungano i requisiti per il pensionamento di vecchiaia; garantire il versamento mensile di contributi previdenziali nel quadro di processi connessi alla staffetta generazionale; contribuire al finanziamento di programmi formativi di riconversione o riqualificazione professionale.

Destinatari delle prestazioni del Fondo sono i lavoratori subordinati, compresi gli apprendisti e i lavoratori a domicilio, che abbiano maturato almeno trenta giorni di anzianità lavorativa, anche non continuativi. L’accordo prevede un’aliquota contributiva, ripartita tra datore di lavoro e lavoratore, dello 0,50% per gli studi e le imprese che occupano fino a 5 dipendenti, dello 0,80% per quelli da 5 a 15 e dello 0,90% per quelli oltre i 15 dipendenti. «Un progetto che testimonia ancora una volta l’attenzione di Confprofessioni verso i nostri collaboratori che rappresentano un valore fondamentale delle nostre imprese professionali» ha concluso la presidente Lorenzi.