In Italia oltre 10mila startup innovative

I dati del Rapporto trimestrale di MISE, Unioncamere e InfoCamere Al 30 settembre 2020 si contano 12.068 startup, il 3,3% di tutte le società di capitali di recente costituzione. Questo il primo dei dati emersi dal report di monitoraggio trimestrale dedicato ai trend demografici e alle performance economiche delle startup innovative. Il rapporto, che presenta
I dati del Rapporto trimestrale di MISE, Unioncamere e InfoCamere

Al 30 settembre 2020 si contano 12.068 startup, il 3,3% di tutte le società di capitali di recente costituzione. Questo il primo dei dati emersi dal report di monitoraggio trimestrale dedicato ai trend demografici e alle performance economiche delle startup innovative. Il rapporto, che presenta dati aggiornati al 30 settembre 2020, è frutto della collaborazione tra MISE (DG per la Politica Industriale) e InfoCamere, con il supporto del sistema delle Camere di Commercio (Unioncamere).

 

In Italia al primo posto si posiziona la Lombardia, che ospita oltre un quarto di tutte le startup italiane (27,3%). La sola provincia di Milano, con 2.370, rappresenta il 19,6% della popolazione, più di qualsiasi altra regione: superano quota mille il Lazio con 1.385, rappresenta l’11,5%, (in gran parte localizzate a Roma, 1.245, 10,3% nazionale) e il Veneto, con 1.008, 8,4% del totale nazionale. Tuttavia, la regione con la maggiore densità di imprese innovative è il Trentino-Alto Adige, dove circa il 5,6% di tutte le società costituite negli ultimi 5 anni è una startup.

 

Per quanto riguarda la forza lavoro, i soci di capitale dell’azienda, rispetto al trimestre precedente, sono aumentati dell’5%, attestandosi ad oltre quota 56 mila. Elevata la rappresentazione di imprese fondate da under-35 (il 18,6% del totale), mentre risultano sottorappresentate le imprese femminili: 13,2%, contro un 21,6% registrato nel complesso delle società di capitali.

 

Le startup innovative sono soprattutto micro-imprese, vantando un valore della produzione medio di poco superiore a 201 mila euro. Ciò è anche dovuto al ricambio costante cui è soggetta questa popolazione: per definizione, le imprese “best-performer”, più consolidate per età e fatturato, tendono progressivamente a perdere lo status di startup innovativa. Come fisiologico, le startup innovative mostrano un’incidenza più elevata della media di società in perdita (oltre il 52,6% contro il 30,8% complessivo). Tuttavia, le società in utile mostrano valori particolarmente positivi in termini di redditività (ROI, ROE) e valore aggiunto. Inoltre, le startup innovative presentano un tasso di immobilizzazioni – uno dei principali indicatori della propensione a investire delle aziende – di circa sette volte più elevato rispetto alle altre aziende comparabili.

 

Leggi il testo completo del rapporto: Terzo trimestre 2020 – Cruscotto di indicatori statistici sulle startup innovative (pdf)