Tempi certi per i rimborsi 730

Una risoluzione della Commissione Finanze della Camera impegna il Governo ridurre a sei mesi i rimborsi fiscali sopra i 4 mila euro. Tempi certi per i rimborsi fiscali sopra i 4 mila euro. Nella seduta dl 14 maggio scorso, la Commissione Finanze della Camera ha approvato all’unanimità la risoluzione 7-00282 presentata da Francesco Ribaudo che
Una risoluzione della Commissione Finanze della Camera impegna il Governo ridurre a sei mesi i rimborsi fiscali sopra i 4 mila euro.

Tempi certi per i rimborsi fiscali sopra i 4 mila euro. Nella seduta dl 14 maggio scorso, la Commissione Finanze della Camera ha approvato all’unanimità la risoluzione 7-00282 presentata da Francesco Ribaudo che impegna il governo “ad assumere le necessarie iniziative normative per sopprimere il comma 586 dell’articolo 1 della legge di stabilità 2014, ristabilendo la certezza nell’erogazione dei rimborsi tributari spettanti ai contribuenti prevista dalla normativa previgente, ovvero per stabilire tempi certi entro cui l’amministrazione finanziaria dovrà effettuare i controlli previsti dal predetto comma 586 e procedere ai rimborsi”.

Il comma 586 dell’articolo 1 della legge di stabilità 2014 (legge n. 147 del 2013) prevede che, al fine di contrastare l’erogazione di indebiti rimborsi di imposte dirette a favore di tutte le persone fisiche che hanno presentato il modello 730, l’Agenzia delle entrate, entro sei mesi dalla scadenza dei termini previsti per la trasmissione della dichiarazione (30 giugno), effettua controlli preventivi, anche documentali, sulla spettanza delle detrazioni per carichi di famiglia in caso di rimborsi superiori a 4 mila euro.

Tuttavia, sottolinea la Commissione Finanze, i controlli dell’Agenzia delle Entrate  scattano anche quando l’importo di 4 mila euro è costituito da crediti d’imposta derivanti da dichiarazioni dei redditi relativi ad anni precedenti. In questo caso l’allungamento del termine di rimborso delle somme spettanti ai contribuenti comporterebbe un grave disagio economico anche per i numerosi contribuenti ai quali spettino detrazioni per carichi di famiglia che si sono avvalsi dell’opportunità di portare in detrazione dall’Irpef le spese sostenute nel 2013 per gli interventi di ristrutturazione e di efficientamento energetico degli edifici, nella misura, rispettivamente, del 50 e del 65%. 

Sotto accusa la formulazione del comma 586 che ingloba tutti i casi di rimborso di ammontare superiore a 4 mila euro e quindi anche le detrazioni per carichi di famiglia. Secondo i firmatari della risoluzione, il comma 586 presenta alcuni profili di incostituzionalità, in particolare per contrasto con l’articolo 3 della Costituzione, che stabilisce, tra l’altro, che tutti i cittadini sono uguali di fronte alle legge, senza distinzione di condizioni personali e sociali. Il contestato comma, infatti, “introduce un’ingiustificabile discriminazione di carattere personale tra i contribuenti, che vengono distinti in due categorie, a seconda che l’ammontare del rimborso da loro richiesto sia inferiore o superiore alla soglia di 4 mila euro”. In pratica, chi vanta un credito fino a 4 mila euro potrà ottenere il rimborso entro il mese di luglio dell’anno di presentazione del modello 730, mentre coloro che vantano un credito anche di un solo euro superiore a tale limite vedranno dilatarsi la tempistica del rimborso loro spettante, senza alcuna certezza sui tempi del rimborso stesso. In base alla legge di Stabilità, infatti, l’Agenzia delle Entrate non è tenuta a rispettare alcun termine per erogare il rimborso dovuto: “un ulteriore profilo di incostituzionalità” che mina il principio secondo cui devono essere stabiliti tempi certi nei rapporti tra amministrazione finanziaria e cittadini.