Dalla formazione il professionista del futuro

Confprofessioni ha presieduto il working group del Ceplis sulla formazione continua. Obiettivo: individuare le linee guida da portare alla Commissione europea Partire dalla formazione per disegnare il professionista del futuro. È questo il messaggio uscito lo scorso 21 marzo al termine del working group del Ceplis sulla formazione professionale continua (CPD), presieduto dal presidente di
Confprofessioni ha presieduto il working group del Ceplis sulla formazione continua. Obiettivo: individuare le linee guida da portare alla Commissione europea

Partire dalla formazione per disegnare il professionista del futuro. È questo il messaggio uscito lo scorso 21 marzo al termine del working group del Ceplis sulla formazione professionale continua (CPD), presieduto dal presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella. Lo sviluppo professionale continuo è assunto dall’Unione europea a pilastro della costituzione di una società fondata sulla conoscenza ed in occasione della recente revisione della Direttiva relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali è stato oggetto di considerazioni particolari da parte dell’Europarlamento. In assenza di una vera armonizzazione delle legislazioni nazionali, le organizzazioni dei professionisti raggruppate nel Ceplis, il Consiglio europeo delle professioni liberali, hanno inteso attraverso questo gruppo di lavoro approcciare con metodo e attraverso un’indagine diretta i problemi che costituiscono un limite allo sviluppo di una professionalità europea che si riconosca in principi e formazione comuni. In una prima fase si è già proceduto ad una rilevazione per verificare gli aspetti comuni e le criticità dei sistemi di formazione adottati nei diversi Stati, al fine di individuare linee comuni di azione da poter sottoporre all’attenzione delle istituzioni europee.

La delegazione italiana ha indirizzato i lavori del gruppo verso quelle che devono essere le competenze trasversali del professionalismo europeo, anche alla luce delle divergenze che regnano tra le singole professioni e realtà nazionali. Quello che secondo il Presidente Stella e gli altri membri della Confprofessioni occorre fare è individuare delle linee guida che riguardano i principali ambiti dell’organizzazione del lavoro dei professionisti da poter presentare alla Commissione europea.

Esulando da quelle che sono le competenze tecniche e specifiche dei professionisti, i partecipanti al tavolo dovranno focalizzare la loro attenzione su alcuni ambiti ben definiti: comunicazione, organizzazione dello studio, marketing, certificazione e qualità.

Obiettivo finale è trovare un modello di lavoro che vada bene per ogni Stato europeo e per tutte le professioni, al fine di poter poi delineare anche una nuova figura di libero professionista. Infatti, il mercato del lavoro dei servizi professionali richiede una sempre maggiore professionalità ed è divenuto necessario oramai trovare nuove opportunità per i professionisti.

 

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