Direttiva Qualifiche, il libro verde Ue apre la fase due

Piu’ facile la mobilita’ dei professionisti, ma ora serve riconoscimento piu’ trasparente Il Libro Verde pubblicato di recente dalla Commissione europea apre la seconda fase del processo di revisione della Direttiva Qualifiche; una nuova consultazione sarà online fino al prossimo 20 settembre ed entro la fine del 2011 la Commissione presenterà la sua proposta legislativa.
Piu’ facile la mobilita’ dei professionisti, ma ora serve riconoscimento piu’ trasparente

Il Libro Verde pubblicato di recente dalla Commissione europea apre la seconda fase del processo di revisione della Direttiva Qualifiche; una nuova consultazione sarà online fino al prossimo 20 settembre ed entro la fine del 2011 la Commissione presenterà la sua proposta legislativa.

Dalla prima consultazione è emerso che una regolamentazione restrittiva delle qualifiche professionali ha lo stesso effetto limitante sulla mobilità delle discriminazioni basate sulla nazionalità; per tale ragione, è fondamentale che la direttiva definisca regole chiare e semplici per il riconoscimento, garantendo al tempo stesso un’alta qualità dei servizi.

Il Libro verde è il risultato del primo round di consultazioni che si è concluso lo scorso 15 marzo e che ha visto la partecipazione di oltre 370 soggetti tra organizzazioni professionali (il 51% dei contributi è loro), sindacati, organi di formazione, autorità competenti, autorità governative e semplici cittadini. Dalla prima consultazione la Commissione ha prodotto un documento di sintesi che evidenzia le principali osservazioni e raccomandazioni ricevute dagli stakeholders.

La maggioranza dei commenti è nel senso di un forte sostegno alla semplificazione ed al miglioramento dell’accesso alle informazioni, mentre controversa rimane la questione della riduzione del numero delle professioni regolamentate. Maggiori sforzi ed investimenti dovrebbero essere fatti nella formazione professionale continua (CPD) e nella promozione della mobilità dei giovani professionisti/neo laureati. Forte è anche l’esigenza di procedere ad un ammodernamento del meccanismo di riconoscimento automatico basato sui requisiti minimi di formazione (per i professionisti della sanità e gli architetti). È da sottolineare, infine, come per la maggior parte dei soggetti che hanno partecipato alla consultazione la creazione di una carta professionale europea potrebbe aumentare la trasparenza e la confidenza nel sistema, velocizzare il processo di riconoscimento, ridurre la burocrazia ed al tempo stesso rafforzare la cooperazione tra gli Stati.

Oltre ai documenti già menzionati, la Commissione ha pubblicato anche un rapporto di valutazione generale sulla direttiva. Si tratta di uno strumento che passa in rassegna i principali elementi della legislazione europea, tra questi il riconoscimento automatico per i professionisti della sanità e gli architetti, il regime di mobilità temporanea, i requisiti linguistici, le misure compensatorie e le piattaforme comuni, l’accesso parziale ad una professione ed il sistema IMI.

In conclusione, dall’analisi fin qui condotta è possibile affermare che la direttiva sul riconoscimento delle qualifiche professionali ha raggiunto il suo scopo di facilitare la mobilità dei professionisti senza produrre un abbassamento della qualità dei servizi. Tuttavia, vi sono diversi margini di miglioramento affinché la legislazione europea produca un sistema di riconoscimento delle qualifiche trasparente, uniforme e rapido.

 

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