EIGE: l’introduzione delle quote di genere ha avuto l’effetto sperato

I Paesi che hanno introdotto quote rosa hanno visto un aumento significativo della partecipazione femminile

L’ultimo rapporto pubblicato dall’Istituto Europeo per la parità di Genere (EIGE) riporta i dati sulla presenza femminile nei ruoli apicali della politica e dell’economia in Europa e in quei Paesi che ricevono aiuti economici dall’Unione sotto forma di fondi di preadesione. Lo studio sottolinea l’effetto positivo che hanno avuto le quote di genere introdotte da alcuni Stati con l’obiettivo di accelerare la realizzazione di una partecipazione e una rappresentanza equilibrate in termini di genere.

Dal punto di vista della rappresentanza politica, nel novembre 2020, le donne occupavano in media il 32.7% degli scranni nei parlamenti nazionali. Permangono comunque evidenti differenze in Europa, difatti il 49.6% del parlamento svedese è formato da donne, mentre solo il 12.6% di quello ungherese. Comunque, la rappresentanza femminile è in decisa crescita e si calcola che l’equilibrio di genere verrà raggiunto nel 2032 all’interno dell’Unione. L’EIGE ha rilevato che il numero di donne nelle assemblee legislative è aumentato tre volte più velocemente nei Paesi che hanno introdotto delle quote di genere per garantire la candidatura e la presenza di figure femminili negli organi politici più importanti.

Per quanto riguarda la percentuale di donne presenti nei consigli di amministrazione europei, nell’ottobre 2020, è stata rilevata una percentuale pari al 29.5% di figure femminili ai vertici delle aziende europee più importanti; la Francia è prima in classifica con ben il 45%. Anche in questo caso i Paesi che si sono dotati di quote di genere nella composizione dei consigli di amministrazione hanno visto un significativo aumento nella percentuale di donne. Sfortunatamente il numero di CEO di sesso femminile è ancora basso, solamente un presidente del consiglio di amministrazione su dieci è donna.

Nei Paesi extra-UE beneficiari dei fondi di preadesione la situazione è peggiore che in Europa dal punto di vista della parità di genere, tuttavia ci sono comunque segni di miglioramento. In media le donne compongono il 27% dei parlamenti nazionali (la peggiore è la Turchia con il 17%). Nei consigli di amministrazione le percentuali sono simili fra i paesi presi in considerazione: le donne ricoprono in media il 18% dei ruoli apicali nelle aziende principali.

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