Indice sull’uguaglianza di genere: nel 2021 pochi progressi in UE

Tra le tendenze incoraggianti un maggior numero di donne nel mercato del lavoro e miglioramenti di istruzione e formazione

L’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE) ha pubblicato oggi i risultati del suo Indice annuale sull’uguaglianza di genere. L’UE ha ottenuto complessivamente 68 punti su 100, un aumento di appena 0,6 punti rispetto all’anno precedente. L’Indice dell’EIGE rivela inoltre significative differenze di punteggio tra i paesi membri, dagli 83,9 punti della Svezia fino ai 52,6 della Grecia.

Nonostante permangano disuguaglianze, negli ultimi decenni l’UE ha compiuto notevoli progressi in materia di parità di genere. Questo è dovuto a:

  • norme sulla parità di trattamento
  • integrazione della dimensione di genere in tutte le altre politiche (gender mainstreaming)
  • misure specifiche a favore delle donne.

Tra le tendenze incoraggianti sono stati constatati un maggior numero di donne nel mercato del lavoro e progressi nell’acquisizione di una migliore istruzione e formazione.

Persistono tuttavia le disparità di genere, e nel mercato del lavoro le donne continuano a essere sovra rappresentate nei settori peggio retribuiti e sottorappresentate nelle posizioni apicali.

Quest’anno l’Indice è focalizzato in particolare sulla salute mentale, sessuale e riproduttiva. La Commissaria per l’Uguaglianza, Helena Dalli, ha dichiarato: “La parità di accesso a servizi sanitari di qualità, compresi quelli concernenti la salute sessuale e riproduttiva e i relativi diritti, permette a uomini e donne, in tutta la loro diversità, di vivere una vita piena e attiva all’interno della società.”

La strategia dell’UE per la parità di genere 2020-2025 stabilisce le priorità della Commissione in questo ambito, in linea con l’impegno di realizzare un’Unione dell’uguaglianza.

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