L’UE a caccia di una governance economica

Le raccomandazioni della Commissione per rilanciare la crescita. Italia, avanti con la spending review. Nelle ultime settimane la Commissione europea è stata impegnata sul fronte della governance economica, prima con l’adozione del pacchetto di raccomandazioni riguardanti misure di bilancio e riforme economiche per rafforzare la stabilità finanziaria, rilanciare la crescita e creare occupazione in tutta
Le raccomandazioni della Commissione per rilanciare la crescita. Italia, avanti con la spending review.

Nelle ultime settimane la Commissione europea è stata impegnata sul fronte della governance economica, prima con l’adozione del pacchetto di raccomandazioni riguardanti misure di bilancio e riforme economiche per rafforzare la stabilità finanziaria, rilanciare la crescita e creare occupazione in tutta l’UE e poi con il Forum economico del 31 maggio.

Con il pacchetto adottato il 30 maggio scorso, la Commissione ha formulato raccomandazioni specifiche per paese che hanno come fine ultimo quello di dare impulso alla crescita, rafforzando al contempo l’unione economica e monetaria. Per l’Italia, l’esecutivo europeo auspica di proseguire con la spending review e di attuare il piano di coesione soprattutto con riguardo l’uso dei fondi europei per il sud del Paese; inoltre, il nostro Governo è stato invitato ad intraprendere azioni decisive per combattere la disoccupazione giovanile, incentivare l’imprenditoria e la partecipazione delle donne, ridurre la segmentazione del mercato del lavoro e promuovere la mobilità. Una sezione apposita è stata dedicata alla lotta contro l’evasione fiscale e l’economia sommersa. Infine, la Commissione ha invitato il nostro Paese ad attuare le misure per la liberalizzazione e la semplificazione del mercato dei servizi e a procedere ad una riorganizzazione del sistema di giustizia civile, promuovendo anche l’uso di meccanismi alternativi di soluzione delle controversie. Nel pacchetto generale adottato dalla Commissione sono state anche indicate le principali tappe verso un’unione economica e monetaria a tutti gli effetti, comprendente un’unione bancaria, composta da un’autorità di vigilanza europea sugli istituti, da un fondo centralizzato di salvataggio delle banche e da un sistema comune di garanzia dei depositi. Tali questioni saranno affrontate nel prossimo Consiglio europeo di fine giugno, come più in generale la strategia per la crescita, che ruoterà intorno a quattro tasselli: banche, riforme strutturali, unione fiscale e unione politica.

Aperture a favore di una politica comune europea per la crescita sono emerse anche durante il Forum economico 2012, che si è svolto a Bruxelles lo scorso 31 maggio. Mario Monti, che ha avuto l’onore di tenere la 2° lezione intitolata a Tommaso Padoa-Schioppa, ha sottolineato l’importanza di un pieno sviluppo del mercato unico, in quanto fattore chiave per la crescita dell’UE e per lo sviluppo di un’economia sociale di mercato. Egli si è pronunciato nuovamente a favore degli investimenti, specialmente quelli pubblici, ritenuti fondamentali per il rilancio dell’economia ed ha spinto per l’approvazione della cd. golden rule, in base alla quale gli investimenti produttivi dovrebbero essere scorporati dal computo dei deficit pubblici.

Infine, il Ministro per le politiche europee Moavero, intervenuto alla conferenza organizzata dal Comitato economico e sociale europeo sul tema della crisi dei debiti sovrani, ha rilanciato la politica del Governo basata sui tre principi guida: rigore, crescita ed equità. Nel sottolineare l’importanza della disciplina fiscale, il Ministro ha voluto però ribadire la necessità che si intervenga anche su altri fronti affinché si possa raggiungere la stabilità economica. Tra questi l’unione bancaria, una maggiore integrazione nella politica fiscale, la ricapitalizzazione della Banca europea per gli investimenti (BEI) e le riforme strutturali. Un’osservazione a parte è stata dedicata al mercato dei servizi, ritenuto un importante volano dell’economia e per il quale la revisione della direttiva per il riconoscimento delle qualifiche professionali potrà giocare un ruolo decisivo. Da tempo Confprofessioni è impegnata nel processo di ammodernamento e revisione della Direttiva Qualifiche, partecipando dapprima alle consultazioni lanciate dalla Commissione europea ed ora alle discussioni in seno al Parlamento europeo.

Raccomandazione della Commissione europea per l’Italia

Analisi approfondita della Commissione europea per l’Italia

Documento di economia e finanza del Governo italiano – Programma nazionale di riforme

 

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