La situazione dei liberi professionisti europei al centro dell’incontro CEPLIS-UNAPL

A Parigi il presidente del CEPLIS, Gaetano Stella (Confprofessioni), ha incontrato Michel Picon e Roy Spitz, rispettivamente presidente dell’UNAPL e nuovo delegato per gli affari europei. Durante l’incontro sono state toccate le questioni più rilevanti per i professionisti europei

Nella giornata di ieri, 18 maggio 2022, Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni e del CEPLIS (Conseil Européen des Professions Libérales), ha incontrato a Parigi Michel Picon, presidente dell’UNAPL (Union Nationale des Professions Libérales), e il nuovo delegato francese per gli affari europei, l’avvocato Roy Spitz.

Durante l’incontro sono stati toccati numerosi argomenti relativi alle libere professioni, a partire dalla regolamentazione europea, dal codice deontologico e dal ruolo che esse hanno nel panorama europeo. Stella, Picon e Spitz si sono poi trovati concordi sul considerare l’etica come l’elemento di differenziazione per l’operato del professionista e sulla necessità di riscoprire l’identità specifica del libero professionista attraverso il riconoscimento di una definizione univoca.

Non poteva mancare un pensiero alla guerra in Ucraina, che tocca da vicino anche il mondo libero professionale. In particolare, secondo Stella, Picon e Spitz, si potrebbe valutare di introdurre un permesso provvisorio di lavoro per i professionisti ucraini, anche se la barriera linguistica potrebbe costituire un ostacolo al riconoscimento delle qualifiche e allo svolgimento dell’attività professionale. La discussione si è poi spostata sulla “direttiva Bolkestein”, la cui applicazione a livello di legislazione nazionale solleva ancora oggi molti dubbi.

L’avvicinamento dei giovani all’esercizio dell’attività libero professionale è stato un altro dei temi toccati nel corso dell’incontro. Questo, in particolare, è un argomento molto caro per UNAPL e su cui l’associazione francese si è spesa molto. Infine, è stato acceso un faro sulla parità di genere, a partire dalla maternità per le professioniste fino alla questione delle tariffe professionali. Queste, sicuramente, sono importanti a livello datoriale, ma per Stella, Picon e Spitz la vera sfida è il riconoscimento della parità salariale delle dipendenti donne con gli uomini, più che tra liberi professionisti.