Lavoro su piattaforma digitale, il Commissario Schmit a Roma per la conferenza ad alto livello

L'obiettivo della conferenza è sensibilizzare in merito alle sfide specifiche del lavoro su piattaforma, offrendo nel contempo l'occasione di rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri dell'UE, le parti sociali e tutti gli attori coinvolti

Oggi, mercoledì 6 luglio, si tiene a Roma l’evento “Transnational aspects of platform work” promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali insieme a ELA (European Labour Authority) e Spagna per discutere a livello internazionale di lavoro e piattaforme digitali. La transizione digitale, accelerata dalla pandemia da Covid-19, sta influenzando l’economia e il mercato del lavoro internazionali. Le piattaforme digitali del lavoro stanno acquisendo sempre più importanza, con circa 28 milioni di persone occupate in tutta l’Ue, rimodellando il futuro del lavoro, introducendo nuove forme di organizzazione, modelli di business e modalità.

Nella comunicazione “Migliori condizioni di lavoro per un’Europa sociale più forte: sfruttare appieno i vantaggi della digitalizzazione per il futuro del lavoro“, la Commissione ha invitato gli Stati membri, le parti sociali e tutti i soggetti interessati a proporre misure per migliorare le condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali. Il suo obiettivo è sfruttare i vantaggi della trasformazione digitale e proteggere l’economia sociale di mercato europea. L’UE intende inoltre dare l’esempio e contribuire alle future norme globali per il lavoro di alta qualità mediante piattaforme digitali. Le piattaforme operano in modo transfrontaliero, ciò giustifica un approccio normativo transfrontaliero.

La proposta di direttiva mira a garantire che la situazione occupazionale delle persone che lavorano mediante piattaforme di lavoro digitali corrisponda, a livello giuridico, ai loro effettivi contratti lavorativi. Essa prevede un elenco di criteri di controllo volti a determinare se la piattaforma è un “datore di lavoro”. Nei casi in cui la piattaforma soddisfa almeno due di tali criteri, giuridicamente si presume che essa sia un datore di lavoro. Le persone che lavorano mediante tali piattaforme godrebbero quindi dei diritti sociali e dei lavoratori che derivano dalla condizione di “lavoratore subordinato”.

Ha avuto quindi luogo un dialogo a tutto tondo sul lavoro e le piattaforme digitali, cui hanno partecipato il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, la Ministra del Lavoro e dell’Economia Sociale spagnola, Yolanda Díaz, il Commissario europeo per l’Occupazione, gli Affari Sociali e l’Integrazione, Nicolas Schmit e il direttore esecutivo ELA, Cosmin Boiangiu.

Fra i principali argomenti oggetto di discussione vi sono:

  • lo scambio di esperienze sulla base della normativa vigente e delle attività ispettive dei Paesi;
  • l’individuazione di strumenti utili per contrastare il lavoro sommerso, per sensibilizzare e informare i lavoratori e per garantire loro una migliore tutela dei diritti.

 

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