Occupazione, manca la spinta globale

L’analisi dell’Organizzazione mondiale del lavoro (Ilo). Allarme per i giovani che hanno smesso di cercare lavoro Con la disoccupazione ai massimi storici per il terzo anno consecutivo dall’inizio della crisi, anche nel 2011 l’occupazione continuerà a manifestare tassi di crescita deboli, in particolare nei paesi sviluppati. L’Organizzazione Mondiale del Lavoro (Ilo) ha fornito gli ultimi
L’analisi dell’Organizzazione mondiale del lavoro (Ilo). Allarme per i giovani che hanno smesso di cercare lavoro

Con la disoccupazione ai massimi storici per il terzo anno consecutivo dall’inizio della crisi, anche nel 2011 l’occupazione continuerà a manifestare tassi di crescita deboli, in particolare nei paesi sviluppati. L’Organizzazione Mondiale del Lavoro (Ilo) ha fornito gli ultimi dati globali e regionali sull’occupazione e la disoccupazione, l’impiego per settore (agricoltura, industria e servizi), i lavori vulnerabili, la produttività lavorativa e la povertà nel lavoro; al tempo stesso ha analizzato le tematiche più strettamente locali e le tendenze del mercato del lavoro. Tenendo in considerazione anche le previsioni macro-economiche, il rapporto azzarda anche un’analisi a breve termine sui mercati del lavoro in tutto il mondo.
Si tratta della prima analisi che prende in considerazione la situazione occupazionale nella fase della ripresa dalla crisi, dando quindi una visione d’insieme sulle più recenti evoluzioni del mercato del lavoro.
Partendo dal contesto macroeconomico della crescita e dell’occupazione, l’Ilo mette in evidenza il livello ancora elevato di disoccupazione in contrapposizione con la ripresa di diversi indicatori macroeconomici (tra questi, Pil globale, consumi, mercato mondiale del commercio, e altri che si sono attestati a valori superiori a quelli pre-crisi). Secondo l’Ilo, nonostante ci sia stata una piccola ripresa economica, il tasso di disoccupazione globale è del 6,2%, ben sopra il 5,6% del 2007. Tuttavia, molte economie non riescono ancora a creare sufficienti opportunità di impiego per assorbire la crescita della popolazione in età lavorativa. Il tasso di disoccupazione giovanile si attesta al 12,6% nel 2010 (era all’11,8% nel 2007), tuttavia il dato è ancora più allarmante se si tengono in considerazione i moltissimi giovani che hanno smesso di cercare lavoro, soprattutto nelle economie dei paesi sviluppati.

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