Piu’ competenze per architetti ed ingegneri stranieri

La Corte di Giustizia Ue apre gli immobili di interesse artistico ai progettisti comunitari Una recente sentenza della Corte di Giustizia dell’UE ha stabilito che gli architetti ed ingegneri stranieri in Italia potranno lavorare anche su immobili di interesse artistico. La Corte di Lussemburgo ha affermato che “l’accesso alle attività riguardanti immobili di interesse artistico,
La Corte di Giustizia Ue apre gli immobili di interesse artistico ai progettisti comunitari

Una recente sentenza della Corte di Giustizia dell’UE ha stabilito che gli architetti ed ingegneri stranieri in Italia potranno lavorare anche su immobili di interesse artistico. La Corte di Lussemburgo ha affermato che “l’accesso alle attività riguardanti immobili di interesse artistico, non può essere negato alle persone in possesso di un diploma di ingegnere civile o di un titolo analogo rilasciato in uno Stato membro diverso dall’Italia”. Secondo i giudici, ogni Stato membro deve riconoscere i diplomi che rispondono a determinati requisiti e deve quindi attribuire loro lo stesso effetto dei propri diplomi; ogni ulteriore qualifica è pertanto eccessiva.

La questione riguardava la norma dell’ordinamento italiano in base alla quale per esercitare l’attività di progettista su immobili di interesse artistico è necessario essere architetti e avere specifiche competenze relative a quel tipo di immobili. La Corte ha sancito che tale previsione è in contrasto con la direttiva 85/384 in materia di mutuo riconoscimento dei diplomi nel settore dell’architettura, in base alla quale ingegneri e architetti devono essere pienamente equiparati. Nonostante la sentenza riconosca un margine di autonomia per ciascun Paese, quest’ultimo non può subordinare l’esercizio delle attività su immobili di interesse artistico alla verifica delle qualifiche degli interessati in questo settore, in quanto equivarrebbe a richiedere prove aggiuntive, pregiudicando il riconoscimento automatico dei diplomi.

In conclusione, la sentenza riconosce agli ingegneri di altri Paesi membri la possibilità di svolgere in Italia attività sugli immobili di interesse artistico; possibilità che invece rimane preclusa per gli ingegneri italiani poiché la Corte europea non può entrare nel merito delle prerogative stabilite dalla normativa italiana, la sola a poter disciplinare le competenze professionali a livello interno.

Vedi sentenza causa C-111/12

 

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