Qualifiche professionali, le tre sfide della Commissione

Semplificazione, integrazione e fiducia per rilanciare la direttiva sul Mercato unico. I risultati della consultazione pubblica a Bruxelles   Lo scorso 21 febbraio si è svolta presso il Centro Conferenze Borschette a Bruxelles la giornata di approfondimento sulla revisione della Direttiva qualifiche del 2005. All’evento, organizzato dalla DG Mercato interno della Commissione, hanno partecipato funzionari
Semplificazione, integrazione e fiducia per rilanciare la direttiva sul Mercato unico. I risultati della consultazione pubblica a Bruxelles

 

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Lo scorso 21 febbraio si è svolta presso il Centro Conferenze Borschette a Bruxelles la giornata di approfondimento sulla revisione della Direttiva qualifiche del 2005. All’evento, organizzato dalla DG Mercato interno della Commissione, hanno partecipato funzionari della Commissione, parlamentari europei, rappresentanti degli Stati membri e naturalmente le principali associazioni di professionisti, tra cui una delegazione di Confprofessioni, Guidata da Giovanni Maria Vencato, coordinatore del gruppo di lavoro sulla riforma delle professioni e da Giovanna Ventura del desk europeo.
Già dai primi interventi sono emerse le grandi aspettative che le istituzioni europee (Commissione e Parlamento) hanno rispetto alla revisione della direttiva del 2005, considerata di fondamentale importanza per la realizzazione del mercato unico e, quindi, diventata uno dei pilastri dello stesso. Infatti, il mercato unico può rappresentare un motore per la crescita e la ripresa economica, occorre però incentivare la mobilità dei professionisti armonizzando il sistema. Per il Direttore generale della Commissione, la scarsa mobilità all’interno dell’Ue dipende da norme troppo restrittive sulle qualifiche professionali, che hanno fortemente limitato la libertà di movimento dei lavoratori.
Con la consultazione la Commissione ha lanciato tre sfide essenziali per il futuro: Semplificazione, per eliminare gli ostacoli che hanno impedito a moltissimi professionisti di trasferirsi in un altro Stato membro; miglior integrazione dei professionisti all’interno del mercato unico, magari grazie all’introduzione di tessere professionali e alla realizzazione delle piattaforme comuni (o 28° regime); Infondere fiducia nel sistema.
Nell’invitare i partecipanti a dare il proprio contributo con riguardo a tutti i quesiti sollevati nel documento di consultazione, la Commissione ha voluto però sottolineare l’importanza di alcuni aspetti in particolare: carta professionale, piattaforme comuni, mobilità temporanea ed accesso parziale (quesiti dall’11 al 16).
Proprio sull’accesso parziale c’è stato un vivace dibattito tra diversi esponenti del mondo professionale (soprattutto delle professioni sanitarie) e gli speakers; si tratta di un istituto non previsto dalla direttiva, ma che si è imposto con la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Ue. Con riguardo alla carta professionale, il capo unità Tiedje, dopo aver ribadito che si tratta di uno strumento in grado di incoraggiare la mobilità interna, si è sbilanciato su alcune delle caratteristiche che questa dovrebbe avere, in primis dovrebbe essere facoltativa e poi dovrebbe essere emessa dalle autorità competenti nazionali.

Durante la sessione dedicata ai professionisti, il Presidente di Feani (European Federation of National Engineering Associations) ha presentato la loro tessera; si tratta di una carta facoltativa, basata sugli standard europei e con l’indicazione delle qualifiche accademiche e professionali. Il rappresentante di Cepi (European Council of Real Estate Professions) ha anche lui parlato a favore di una carta su base volontaria che dovrebbe essere emessa dall’autorità competente di ogni Stato di origine e collegata ad un sistema centrale di registrazione. Inoltre, Cepi si è espressa anche a favore di un curriculum europeo o 28° regime che sia in grado di stabilire i criteri minimi di istruzione e formazione necessari per esercitare una certa professione. In tal modo, si avrebbe poi facilmente un riconoscimento automatico. Infine, anche l’Associazione europea per gli artigiani e le PMI (Ueapme) si è espressa a favore della carta. Per la Commissione, un curriculum europeo potrebbe costituire il modo più semplice per ottenere l’armonizzazione tra i 27 Stati membri.
Nonostante i lavori dello Steering Group guidato dalla Commissione sulla carta europea si concluderanno a luglio, Tiedje ha invitato i presenti ad intervenire fin da ora sull’argomento. Infine, la Commissione ha voluto poi portare l’attenzione della platea su alcune questioni fondamentali. In primis ha invitato i presenti a riflettere seriamente sul concetto di professione regolamentata e quindi sul numero delle stesse (si contano circa 800 professioni regolamentate), proprio perché si parla di semplificazione ed ammodernamento, quindi sull’interazione tra la direttiva qualifiche e la direttiva servizi.

 

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