Si alla mediazione obbligatoria

L’obiettivo del Parlamento Ue e’ quello di decongestionare i tribunali Durante la plenaria di settembre il Parlamento europeo ha approvato la proposta di risoluzione “sull’attuazione della direttiva sulla mediazione negli Stati membri, impatto della stessa sulla mediazione e sua adozione da parte dei tribunali”. Con essa si dà il via libera alla mediazione obbligatoria al
L’obiettivo del Parlamento Ue e’ quello di decongestionare i tribunali

Durante la plenaria di settembre il Parlamento europeo ha approvato la proposta di risoluzione “sull’attuazione della direttiva sulla mediazione negli Stati membri, impatto della stessa sulla mediazione e sua adozione da parte dei tribunali”. Con essa si dà il via libera alla mediazione obbligatoria al solo fine, però, di diminuire la congestione nei tribunali; al di fuori di questi casi la mediazione invece dovrebbe essere promossa come una forma di giustizia alternativa, rapida e a basso costo.

Il testo fa espresso riferimento al decreto legislativo italiano 28/2010 che punta a riformare il sistema giuridico nazionale, rendendo obbligatorio avvalersi della mediazione per alleggerire il carico di lavoro dei tribunali italiani, riducendo i casi ed il tempo medio. Per l’Assemblea i risultati raggiunti da Italia, oltre che Bulgaria e Romania, dimostrano che la mediazione può contribuire a una soluzione extragiudiziale conveniente e rapida delle controversie attraverso procedure adeguate alle esigenze delle parti, per tale ragione si consente agli Stati membri di rendere obbligatorio il ricorso alla mediazione o di sottoporlo a incentivi o sanzioni purché ciò non impedisca alle parti di esercitare il loro diritto di accesso al sistema giudiziario.

In conclusione, con tale relazione il Parlamento chiede alla Commissione di presentare in tempi brevi una proposta legislativa sulla composizione alternativa delle controversie e alle autorità nazionali di sviluppare programmi per promuovere una conoscenza adeguata delle composizioni alternative delle controversie (mettendone in risalto i vantaggi in termini di costi, tempi e tasso di successo) e di stabilire norme comuni per l’accesso alla professione di mediatore per assicurare standard di formazione professionale comuni e l’accreditamento in tutti gli Stati dell’Unione.

Vedi il testo della risoluzione

 

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