Un freno al debito in sei mosse

Le indicazioni emerse dal Brussels Economic Forum La governance economica sotto la lente della dodicesima edizione del Brussels Economic Forum, il principale foro europeo dedito al dibattito sulle questioni economiche che si è svolto lo scorso 18 maggio. Alla presenza del Presidente della Commissione, Manuel Barroso, e del Commissario agli affari economici Olli Rehn, esponenti
Le indicazioni emerse dal Brussels Economic Forum

La governance economica sotto la lente della dodicesima edizione del Brussels Economic Forum, il principale foro europeo dedito al dibattito sulle questioni economiche che si è svolto lo scorso 18 maggio. Alla presenza del Presidente della Commissione, Manuel Barroso, e del Commissario agli affari economici Olli Rehn, esponenti di punta della Banca Centrale Europea e degli altri Istituti di vigilanza, Ministri nazionali, accademici e tecnici hanno dato vita ad un vivace dibattito sulla politica economica europea.

In questi ultimi mesi, nonostante qualche debole ma incoraggiante segnale di ripresa, la crisi ha mostrato la vulnerabilità dell’euro e delle strutture di governo dell’economia dell’Ue. Per tale ragione, le istituzioni europee stanno investendo grandi energie per uscire definitivamente dalla crisi economica e per evitare che possa accadere nuovamente in futuro. Il Parlamento, dopo aver approvato il pacchetto di norme per la vigilanza finanziaria del settore privato, ora si sta occupando delle misure per contenere la crescita smisurata di debiti e deficit negli Stati e per correggere gli squilibri economici. In tal senso, è stata fondamentale l’adozione da parte della commissione affari economici e monetari del pacchetto sulla politica economica, composto da sei proposte; le prime quattro volte a rafforzare il Patto di stabilità e crescita e a sorvegliare il bilancio, mentre le altre due mirano a monitorare gli squilibri macro-economici nell’ambito dell’Unione. Inoltre, maggiori poteri vengono assegnati alla Commissione europea, che avrà a sua disposizione misure più severe per la riduzione del debito e nuove regole per limitare la possibilità di interpretazione politica da parte dei Governi nazionali, garantendo quindi uniformità nell’applicazione delle nuove regole. L’obiettivo comune è quello di combattere alle radice le cause della crisi e di porre un argine agli squilibri nella zona euro, limitando anche la propensione dei Governi a finanziare la spesa aumentando il proprio deficit.

Infine, è da segnalare l’invito del Commissario Rehn ad impegnarsi per ridurre il tasso di disoccupazione, che stenta a diminuire nonostante i segnali di ripresa, ed il livello dei debiti pubblici, che continua a crescere in molti Stati. Occorre, quindi, intraprendere una serie di riforme strutturali per rivedere l’architettura europea e garantire una maggiore coordinazione economica, avendo come scopo finale una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile.

 

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