Liguria, i professionisti accelerano la ripartenza

Confprofessioni Liguria presenta il II Rapporto Regionale sulle libere professioni in Liguria. Martedì 27 aprile, dalle ore 17.30, la diretta streaming, intervengono gli Assessori Berrino e Cavo

La pandemia non ferma i liberi professionisti liguri. In un mercato in picchiata e dopo un primo contraccolpo provocato dal Covid-19, i lavoratori indipendenti della Regione accelerano la ripartenza. La Liguria, con 2.514 decessi per milione di abitanti, è una delle regioni italiane più colpite dall’emergenza sanitaria e dalla crisi economica, che si riflette in un drastico calo del numero di professionisti nel primo trimestre del 2020, oltre 6.600, rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente (- 16,1%). Tuttavia, già nel secondo trimestre del 2020 si assiste ad una netta controtendenza, a dispetto di un quadro regionale e nazionale che mostra segnali di ripresa dei livelli occupazionali soltanto a partire dalla seconda metà dell’anno. I liberi professionisti crescono infatti di 12.133 unità rispetto ai primi tre mesi dell’anno, facendo registrare un segno più anche sul secondo trimestre del 2019 (+ 1.798 unità).

Questa la fotografia scattata dal II Rapporto sulle libere professioni in Liguria, lo studio realizzato dall’Osservatorio delle libere professioni di Confprofessioni, che verrà presentato martedì 27 aprile 2021, dalle ore 17.30, in diretta streaming sulla pagina Facebook di Confprofessioni (per partecipare all’evento si può accedere all’app BeProf o registrarsi a questo LINK). L’evento vedrà la partecipazione di Giovanni Berrino, assessore regionale Lavoro e Politiche attive dell’occupazione; Ilaria Cavo, assessore regionale Politiche socio sanitarie e Terzo Settore, Politiche giovanili, Scuola, Università e Formazione; Federico Bertorello, presidente del Consiglio Comunale di Genova; Paolo Feltrin, Coordinatore dell’Osservatorio delle libere professioni di Confprofessioni; Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni; Roberto De Lorenzis, presidente di Confprofessioni Liguria; Liguria; Giovanni Bucchioni, segretario generale Filcams Liguria; Silvia Michela Avanzino, segretario generale Fisascat Liguria; Riccardo Serri, segretario Generale Uiltucs

«Per uscire dall’emergenza è necessario progettare un futuro che sarà profondamente diverso dal passato, anche recente, ed in questo compito il ruolo delle competenze, garantite in primis dai professionisti, sarà fondamentale», dichiara De Lorenzis. «La crisi scaturita dall’emergenza sanitaria – spiega il presidente – ha però evidenziato come i lavoratori autonomi, ed in particolare i liberi professionisti, siano i più precari fra tutti i lavoratori; affinché possano svolgere pienamente il loro fondamentale ruolo nella ripartenza è pertanto indispensabile: garantire ai professionisti parità di condizioni con la piccola impresa; introdurre regole stingenti contro lo sfruttamento assicurando equo compenso per il loro lavoro; migliore l’accesso al credito e potenziare il welfare per consentire di lavorare con un minimo di tranquillità in caso di eventi imprevisti come malattie o calo del lavoro».

I professionisti nel mercato del lavoro ligure. Il mercato del lavoro della Regione Liguria, tra il 2009 e il 2019, rimane stabile al 63% ma cresce la disoccupazione del 4% attestandosi al 9,9%, cala invece del 3% il tasso di inattività (pari al 29,8%). Se in Italia e nel Nord Ovest i liberi professionisti crescono dal 2011 al 2019, in Liguria restano pressoché stabili, circa 40 mila, pari al 24.5% degli indipendenti (contro il 27% a livello nazionale). La dinamica del lavoro indipendente, che nel complesso registra una flessione dell’11,4%, mostra, in particolare, un calo del 9,4% per i lavoratori autonomi (agricoltori, artigiani e commercianti), del 43,7% per gli altri lavoratori indipendenti (coadiuvanti familiari, collaboratori e soci di cooperativa) e una netta crescita degli imprenditori (+44,1%). In valori assoluti, gli imprenditori sono 4 mila, gli autonomi 104 mila e gli altri lavoratori indipendenti 15 mila.

Crescono area tecnica, sanità e assistenza sociale. In Liguria, tra il 2011 e il 2019, crescono solo i settori dell’area tecnica (+16%), della sanità e assistenza sociale (+48,2%) e di poco quello relativo a veterinari e altre attività scientifiche (+0,7%). Tutti i restanti settori dell’attività libera professionale risultano in calo: area legale (-16,4%), area amministrativa (-35,7%), area commercio, finanza e immobiliare (-17,6%), area servizi alle imprese e tempo libero (-15,9%). In valori assoluti, nel 2019, la distribuzione dei professionisti nei diversi settori di attività economica è così ripartita: il 12% nell’area legale, il 6% in quella amministrativa, il 20% in quella tecnica, il 7% in quella veterinaria e altre attività scientifiche, il 29% nella sanità e assistenza sociale, l’11% nel commercio, finanza e immobiliare, il 15% nei servizi alle imprese e tempo libero.

Nel 2019, dei 40 mila liberi professionisti circa 6.800 ha dipendenti, un dato importante in termini di creazione dei posti di lavoro, nonostante la variazione tra il 2009 e il 2019 sia negativa (-40%) e in netta controtendenza rispetto a quella nazionale (+5,8%).

Ricambio generazionale al palo: crescono solo i professionisti over 55. In Liguria, tra il 2011 e il 2019, diminuiscono di 1 punto percentuale i liberi professionisti tra i 15 e i 34 anni, che passano dal 19% al 18%, mentre crescono del 9% i professionisti over 55, che raggiungono il 37% del totale.

Parità di genere, gap ancora troppo ampio. Anche in Liguria si conferma, come in tutta la Penisola, un marcato gap di genere tra professionisti e professioniste, che aumenta con l’età. Gli uomini rappresentano il 41% dei professionisti piemontesi tra 15 e 34 anni, il 64% tra i 35 e i 44 anni, il 78% tra i 45 e i 54 anni, il 70% tra i 55 e i 64, e l’85% degli over 65. In linea con il trend nazionale e con quello del Nord Ovest, il gap di genere è invece nettamente a favore delle donne dal punto di vista del livello d’istruzione: sono infatti le professioniste ad avere in percentuale un titolo di studio superiore a quello dei colleghi maschi. In Liguria, in particolare, possiedono una laurea ben l’88% delle libere professioniste contro il 10% degli uomini.

Reddito dei professionisti, ordinistici ancora avanti. Tra il 2014 e il 2019, la dinamica reddituale dei liberi professionisti liguri rimane stazionaria con tendenze divergenti. Se il reddito medio dei professionisti ordinistici iscritti alle Casse di previdenza passa dai 34 mila euro agli oltre 35 mila euro, (+4,4%), quello dei professionisti non ordinistici iscritti alla gestione separata Inps cala da 17 mila euro a poco più di 15 mila euro (-10%).