RAPPORTO ISTAT SUI CONTRATTI COLLETTIVI NAZIONALI DI LAVORO

I ccnl in vigore riguardano l’81,3 per cento degli occupati L’Istituto nazionale di statistica ha pubblicato il rapporto “Contratti collettivi, retribuzioni contrattuali e conflitti di lavoro”. Dal documento emerge che, alla fine di febbraio 2009, i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore, relativamente alla sola parte economica, riguardano l’81,3 per cento degli occupati dipendenti
I ccnl in vigore riguardano l’81,3 per cento degli occupati

L’Istituto nazionale di statistica ha pubblicato il rapporto “Contratti collettivi, retribuzioni contrattuali e conflitti di lavoro”.

Dal documento emerge che, alla fine di febbraio 2009, i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore, relativamente alla sola parte economica, riguardano l’81,3 per cento degli occupati dipendenti rilevati per il periodo di riferimento degli indici (dicembre 2005). Ad essi corrisponde una quota del 79,1 per cento del monte retributivo osservato.

Nello stesso periodo, risultano in vigore 55 contratti che regolano il trattamento economico di circa 10,6 milioni di dipendenti; a essi corrisponde un’incidenza in termini di monte retributivo pari al 79,1 per cento. Per contro, risultano in attesa di rinnovo 21 accordi relativi a circa 2,4 milioni di dipendenti e al 20,9 per cento del monte retributivo totale.

Nel mese di febbraio 2009, l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie, ha presentato una variazione di più 0,3 per cento rispetto al mese precedente e un incremento del 3,5 per cento rispetto a febbraio 2008. L’aumento registrato nel periodo gennaio-febbraio 2009, in confronto al corrispondente periodo dell’anno precedente, è del 3,9 per cento. L’indice delle retribuzioni orarie contrattuali per l’intera economia, proiettato per l’anno 2009 in base alle sole applicazioni previste dai contratti in vigore alla fine di febbraio 2009, registrerebbe un incremento del 2,9 per cento.

Nell’anno 2008 il numero totale delle ore non lavorate per conflitti (originati dal rapporto di lavoro) è stato di 5,1 milioni (il 22,4 per cento in meno rispetto al valore dell’anno 2007); il 59,6 per cento del totale è da imputare alla motivazione rinnovo del contratto di lavoro.

 

 

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